Non solo c’è il danno, conseguente al fermo di tutte le attività economiche, ma si aggiunge la beffa della povertà che si estende a macchia d’olio nella popolazione. Sempre più numerosi i siciliani indigenti che non riescono a coniugare il pranzo con la cena, una marea di disoccupati soprattutto giovani, decine di migliaia di Partite Iva che chiudono, artigiani e piccoli imprenditori in continua sofferenza perché il mercato non funziona e le attività economiche sono sempre più in discesa.
La fotografia che descriviamo non sembri catastrofica ma è sicuramente drammatica, anche se non seria, perché tutti gli attori della vicenda agiscono come i protagonisti nella commedia di Feydeau quando uscivano ed entravano dalle stanze, creando equivoci esilaranti.
Ma nel nostro caso, non possiamo né ridere, né sorridere. Ci sarebbe da piangere, ma noi siamo positivi e vogliamo pensare alle soluzioni rispetto ai gravi problemi citati. Soluzioni che abbiamo più volte elencato, che però i responsabili istituzionali non sanno o non sono capaci di mettere in campo per attuarli.
Le classi politica e burocratica siciliane continuano a degradare e non consentono di vedere la luce in fondo al tunnel.
Alla Regione vi sono centinaia di bravissimi dirigenti e migliaia di bravissimi dipendenti. Basterebbe valorizzarli e affidare loro incarichi di responsabilità. Ma vi sono le tossine di quell’altra parte di dirigenti e dipendenti, abituati a fare i propri conti, a occuparsi delle questioni personali e degli amici che, in combutta con gli esponenti politici, bloccano la capacità e la buona volontà dei loro colleghi.
Quest’ultimi, mettendo a profitto le proprie capacità, saprebbero come far ricominciare a girare la ruota dell’economia che produce la preziosa occupazione.
Ci dispiace dover essere ripetitivi, ma un medico che si occupa di un malato cronico non può che dargli le stesse medicine, pur pensando anche a forme di cura innovative. La metafora è evidente, i richiami al codice etico sono costanti, la disperazione emerge nel certificare la sordità di chi dovrebbe operare nell’interesse di tutti.
La lentezza di politica e burocrazia soffoca la Sicilia ma a forza di soffocare si può morire. E questo va evitato a tutti i costi. Come? Ci pensino i #CittadiniPerBene!