“Chiamata alle arti”, Sicilia sorda

La strada per la valorizzazione, la promozione e la fruizione del patrimonio culturale siciliano è ancora tutta in salita. Ne è significativo simbolo il mancato – concreto – avvio dell’Art bonus che nel resto d’Italia viene sperimentato con un certo successo per coniugare la gestione pubblica con quella privata volta a colmare le annose lacune in termini di fruizione e valorizzazione di musei e monumenti. Una prassi che nel resto d’Europa e oltreoceano è consolidata e che, anzi, rappresenta la forma naturale di gestione del patrimonio culturale.
Fino ad oggi, sono stati 4.016 i mecenati italiani di cui fanno parte banche o grandi gruppi editoriali o della moda, aziende e imprese di carattere internazionale ma anche imprenditori o semplici cittadini che hanno voluto contribuire a tutelare il patrimonio comune. In Sicilia se ne contano solo 12.
 
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