Palermo capitale della cultura l’inclusione contro le barriere

PALERMO – “La capitale italiana della cultura del 2018 è la città di Palermo”. Lo ha annunciato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, durante la cerimonia in cui è stata decretata la vincitrice del titolo per il prossimo anno. Il capoluogo siciliano ha battuto la concorrenza delle altre finaliste: Alghero, Aquileia, Comacchio, Unione dei Comuni Elimo Ericini, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo torinese, Trento.
“Tutte le città che hanno partecipato – ha commentato Franceschini – lo hanno fatto costruendo dossier approfonditi e questo è ciò di cui abbiamo bisogno, di non sederci sulla gloria e l’importanza, unica al mondo, del nostro patrimonio culturale, ma unirle alle sinergie tra pubblico e privato, alle politiche culturali”.
La vittoria di Palermo è stata ovviamente accolta con grande soddisfazione nel capoluogo, così come si evince dalle parole del primo cittadino, Leoluca Orlando, il quale si è tetto profondamente emozionato. Il primo cittadino ha subito invitato gli altri sindaci delle città competitor ad affiancarlo per la premiazione, evidenziando la necessità di fare sistema per promuovere l’immenso patrimonio culturale di cui l’Italia dispone. “Abbiamo vinto tutti – ha detto Orlando – perché ognuno di noi è stato capace, per il proprio impegno, a narrare le bellezze dei nostri territori. Questo è un messaggio anche per i livelli istituzionali regionali e nazionali. Dobbiamo attrezzarci per narrare le bellezze delle nostre regioni”.
“La cifra più importante di questo riconoscimento – ha concluso – è l’accoglienza. In un periodo in cui emerge il fastidio dell’altro, noi rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso, ma di essere e restare uguale”.
Come scritto dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni nelle motivazioni che hanno sancito la vittoria della candidatura di Palermo, quest’ultima è stata “sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee”.
“Il progetto – si legge ancora nelle motivazioni – è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura anche interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità”.