Frodi Ue, in Sicilia 400 mln in 16 anni

La politica di coesione socio economica mira a favorire uno sviluppo armonioso e ridurre i divari tra le varie regioni europee. Mette a disposizione dei territori milioni di euro che vengono erogati in maniera aggiuntiva alle risorse disposte dal governo nazionale.
Ma la Sicilia “mortifica” le risorse ricevute dall’Unione europea, destinandole ad economie che coincidono per lo più con interessi personali. Lo dice la cronaca e lo certifica la Corte dei Conti tramite la relazione 2016 “I rapporti finanziari con l’Ue e l’utilizzazione dei fondi comunitari”.
Nel solo 2015 sul territorio nazionale sono stati frodati 365 milioni di euro provenienti dalla Comunità europea, in Sicilia 167,8 milioni (95 milioni per il Fesr, oltre 71 milioni per il Fse e quasi 1 milione per il vecchio Fep). I settori della Formazione e dell’Agricoltura sono quindi nell’occhio del ciclone.
 
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