Gli architetti premiano i vincitori del concorso di idee per riqualificare le aree esterne della Fiera di Messina

Si è svolta lo scorso 10 febbraio la premiazione dei primi classificati al “Concorso di idee per la riqualificazione ed il miglioramento della fruizione delle aree esterne del complesso fieristico”; un concorso indetto dall’Ordine degli Architetti di Messina d’intesa con l’Autorità Portuale.
Entusiasti degli obiettivi raggiunti con lo strumento concorsuale il Presidente dell’Ordine arch. Giovanni Lazzari e il Presidente della Fondazione arch. Pino Falzea.
“Promuovere i concorsi di idee – ha detto l’arch. Lazzari – assicurando l’affidamento dei successivi gradi di progettazione ai vincitori, è uno degli obiettivi di questo Ordine. Sono strumenti che garantiscono processi qualitativamente alti di progettazione e consentono anche ai giovani architetti di entrare nel mondo del lavoro. L’Autorità Portuale di Messina ha dimostrato di crederci”.
L’ing. Francesco Di Sarcina ha, infatti, annunciato che, confermato l’indirizzo dato dal concorso, è già stato ufficializzato l’incarico per la progettazione esecutiva al gruppo vincitore. L’evento, curato dall’arch. Roberto Smedile, è un ulteriore passo avanti in quel percorso intrapreso dall’Ordine degli Architetti finalizzato al recupero e valorizzazione dell’affaccio a mare della città.

Questi i premiati:
1° classificato. “Limen” – arch. Giovanni La Fauci –– arch. Marilena Amato – arch. Rocco Addesi
2° classificato. “Uomo libero, tu amerai sempre il mare…” – arch. Massimo Foti – arch. Alessandro Recupero
3° classificato. “Ondata di verde” – arch. Alessandra Malfitano

1a menzione. “Pròtesi sul mare” – arch. Anna De Marco – arch. Cristina Monari Cristina
2a menzione. “Tra legenda e tradizione; un tuffo nel verde e un salto nel mare” – arch. Antonio Cannuni– arch. Francesca Maio.

Il progetto vincitore ha come obiettivo il ridisegno delle aree esterne del complesso fieristico, differenziandone funzioni, materiali e modalità di fruizione.
L’azione progettuale si è concentrata maggiormente sul ridisegno dell’affaccio a mare, coinvolgendo tanto l’attuale terrazza sul mare dello storico e celebre ritrovo “Irreramare”, quanto la grande piazza aperta che si sviluppa parallelamente alla costa, in direzione Sud-Nord, delimitata, ad ovest, dal suggestivo padiglione che simula un grande piroscafo approdato sulla terraferma, e ad est dalla lunga cortina di frangiflutti tetrapodi.

Concordemente all’importo massimo stabilito in bando, si è dovuto necessariamente far fronte all’esigenza di articolare l’intero intervento progettuale in sistemi, ognuno dei quali autonomo per quanto concerne la coerenza architettonica e la relativa fase di esecuzione.
Nel contempo, non si è voluto rinunciare all’idea di prefigurare un progetto unitario, dotato di forte coerenza, nel tentativo di restituire una potenziale immagine al complesso alle aree esterne, articolando però i singoli sistemi progettuali, al fine di poterli realizzare in tempi differenti, compatibilmente alla disponibilità finanziaria dell’ente appaltante. Un processo attuativo dotato di flessibilità temporale è infatti apparso l’unico dispositivo possibile per dare efficacia alla proposta progettuale.