Sul piano della distribuzione delle competenze tra assessorati, risulta del tutto incomprensibile la ripartizione in alcuni di essi tra Turismo e Beni culturali. Altre competenze sono attribuite al Territorio e ambiente. Questa parcellizzazione delle competenze crea una disorganizzazione strutturale e con essa l’inefficacia dell’azione degli assessorati, i quali vanno ognuno per conto proprio, anziché marciare in squadra per la realizzazione di un progetto sinergico ove ognuno faccia la sua parte in sintonia con l’altro.
Gli oltre 40 assessori che Crocetta ha ruotato nella sua Giunta regionale non hanno avuto il tempo, in questi quattro anni, di prendere piena conoscenza del loro lavoro e meno che mai di formulare e realizzare piani di sviluppo finanziati in tutto o in parte dall’Unione europea e dai Fondi statali di sviluppo e coesione.
Ogni assessore va per conto proprio e i direttori generali dei dipartimenti continuano anch’essi a ruotare, salvo alcune posizioni stabili, e dunque il marasma nella Regione è completo.
Eccesso di personale, eccesso di dirigenti, mancanza di merito e responsabilità: ecco le lacune più evidenti.
Il piano di utilizzazione della Bellezza dovrebbe avere un forte coordinamento sul sistema di ricezione in modo da elevare la qualità dei relativi servizi, insieme ad altri servizi quali trasporto, guide turistiche, rete di musei, biblioteche e pinacoteche. Il tutto ovviamente messo in rete e promozionato adeguatamente con delle presentazioni nelle principali città del mondo.
La Sicilia è già nota con i suoi gioielli: Taormina, Siracusa, Agrigento, Cefalù, Mozia ed altri. Ma non è noto che chi venga qui trovi adeguata ospitalità, servizi eccellenti e prezzi proporzionati. Ognuno va per conto proprio, impedendo di utilizzare al meglio la Bellezza.
Con la Bellezza si mangia: essa andrebbe misurata sul piano economico da un indice analogo al Pil, denominato PIB (Prodotto Interno Bellezza). Ma ancora gli istituti di statistica non si sono orientati verso questo nuovo indice; invece dovrebbero farlo.
In attesa di poter misurare i risultati di un piano economico fondato sulla Bellezza sarebbe opportuno che questo piano venisse redatto dalla Regione e pubblicizzato dai candidati come il punto principale del proprio programma.