A Messina dopo cent’anni verranno riqualificati due quartieri colpiti dal terremoto

ROMA – Dai sindaci di Bari e Firenze, Antonio Decaro e Dario Nardella, ai sindaci di Roma e Firenze Virginia Raggi e Chiara Appendino, al sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Ventiquattro primi cittadini, con fascia tricolore, hanno firmato ieri mattina nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, le convenzioni per la realizzazione di progetti di riqualificazione delle periferie. Al fianco del premier erano presenti la sottosegretaria Maria Elena Boschi e il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti.
Le città che hanno firmato le convenzioni sono: le Città metropolitane di Bari, Firenze, Milano, Bologna e i Comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana di Avellino, Lecce, Vicenza, Bergamo, Modena, Torino, Grosseto, Mantova, Brescia, Andria, Latina, Genova, Oristano, Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Messina, Prato, Roma.
“Si materializza un impegno da 500 milioni per i 24 progetti migliori classificati per le periferie. L’impegno riguarda in tutto 120 interventi, quindi altri 95 rispetto a quelli di oggi: le disponibilità economiche ci sono, il Cipe ha stanziato altri 800 milioni dei 1,6 miliardi che servono, gli altri 800 milioni fanno parte del fondo per le infrastrutture. E ai 2,1 miliardi saranno aggiunti fondi pubblici e privati per un totale di circa 3,9 miliardi. Uno stanziamento molto rilevante”. Lo dice il premier Paolo Gentiloni.
La riqualificazione di due quartieri degradati risalenti al terremoto di Messina del 1908 (Fondo Fucile e Fondo Saccà) “da attuarsi nel rispetto del più importante tra tutti i temi: la condivisione e la partecipazione sociale”. È questa la filosofia alla base del progetto dell’amministrazione comunale peloritana che è tra i primi 24 progetti finanziati dal Programma straordinario per le periferie avviato e finanziato dall’esecutivo. A sottolinearlo è stato il sindaco di Messina, Accorinti intervenendo nella sede dell’Anci a Roma alla conferenza stampa di presentazione dei progetti, subito dopo la firma del contratto di riqualificazione con il premier Gentiloni a Palazzo Chigi.
“La storia delle baracche di questi due quartieri è ormai leggenda, sono strutture che si sono trasmesse di generazione in generazione e che sono state addirittura oggetto di vendita a causa del malaffare. Nelle zone dove queste strutture verranno demolite noi non andremo a costruire nuovi palazzi”, ha sottolineato Accorinti. “Come amministrazione applichiamo da anni la direttrice del ‘consumo zero’; per questo a quanti vivono ancora in quelle baracche daremo una casa vera utilizzando il patrimonio immobiliare pubblico. Lì, invece, saranno realizzati luoghi di socializzazione e di aggregazione”, ha concluso il sindaco di Messina.
Il valore complessivo del progetto dal titolo “CapaCity” è di 86 milioni di euro prevede la creazione di verde, aree di socializzazione, impianti sportivi, recupero di una ferrovia dismessa e la creazione di una pista ciclabile.