Se non vengono fissati gli obiettivi di una qualunque attività di produzione di servizi, non è possibile misurare l’efficienza di quel settore, di quella branca, di quel dipartimento. La conseguenza di quanto scriviamo è che nessuno riesce a distinguere i dirigenti e i dipendenti bravi e onesti da quelli incapaci e disonesti.
Ulteriore conseguenza è che, non potendo distinguere chi lavora nella Pubblica amministrazione in base al merito o al demerito, l’opinione pubblica fa di tutta l’erba un fascio e lancia anatemi contro tutti, anche contro coloro che non li meriterebbero.
Nella Pubblica amministrazione manca la cultura del controllo, sia dei procedimenti che dei risultati. Si diffonde così il mangia mangia, cioè la cultura del favore secondo cui ogni cittadino o impresa che ha chiesto un provvedimento deve cercare la raccomandazione per farselo rilasciare, con la conseguenza che si alimenta un metodo negativo secondo cui chi ha santi in Paradiso ottiene ciò di cui ha diritto, mentre chi non ce li ha attende, attende e attende.
Quando si tratta di rinnovo del contratto di lavoro, si comincia a parlare della parte economica, delle retribuzioni, delle indennità, delle addizionali, dei premi. Mai dei doveri e cioè delle prestazioni e della loro qualità.
La contrattazione pubblica è affidata all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni). Si tratta di un giochino, perché i rappresentanti datoriali dell’Aran sono dirigenti pubblici. Questi non inseriranno principi di efficienza, che costringerebbero tutti i dipendenti a fare il proprio dovere, ma continueranno a usare i pannicelli caldi per evitare che ognuno sia costretto ad adempiere al proprio dovere.
Proprio questo è il cuore del problema: fare il proprio dovere; ovvero quando non si fa deve esserci qualcuno che costringe a farlo, oppure chi non fa il proprio dovere viene cacciato a pedate.
Ecco, nella Pubblica amministrazione esiste ancora quell’articolo anacronistico che si chiama articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, secondo il quale nessuno può essere licenziato.
Fra datore di lavoro e dipendente pubblico non c’è il necessario conflitto d’interessi che obbliga ciascuno a fare il proprio dovere. Per cui, il tran tran non funziona e i cittadini sono penalizzati.