Il modello che riportiamo non deve destare curiosità. Piuttosto, fa rilevare l’incapacità e la coglionaggine degli amministratori siciliani, i quali non sognano nemmeno lontanamente di pensare di costruire infrastrutture come quella descritta. In Sicilia vi è da realizzare una quantità notevole di infrastrutture normali, che se affidate a gruppi privati, anche internazionali, potrebbero essere realizzate in tempi europei, utilizzando i fondi dell’Ue, che ci sono e che è un delitto lasciare nelle casse di Bruxelles.
Il Ponte sullo Stretto è una di queste opere, che con un limitato costo per i Fondi di sviluppo e coesione, e utilizzando i Fondi europei (il tutto non oltre un quarto del totale) potrebbe consentire al general contractor, Impregilo Spa, di realizzarlo in 6/8 anni con un investimento di 6/8 miliardi e una ricaduta occupazionale per le due rive dello Stretto di 8/10 mila persone. Solo gli stupidi non capiscono l’utilità di quest’opera, anche come leva economica e soprattutto turistica.
Vi sono tante altre opere da costruire in Sicilia, più volte elencate, e poi la manutenzione straordinaria di decine di migliaia di chilometri di strade, nonché le riparazioni di un territorio fragile, con 400 punti a rischio.
In Sicilia non c’è tale Classe politica né quella burocratica: ecco spiegato come la nostra Isola, colma di tesori, stia in una condizione socio-economica peggiore, certificata dalla posizione in coda nella graduatoria fra le 272 regioni europee.
Non si vede all’orizzonte un cambio nell’andamento asfittico di questa regione, con la conseguenza che la Sicilia avrà il privilegio di scalare al contrario le ultime posizioni che rimangono nella accennata graduatoria.
Ora, però, c’è un fiorire di candidati alla presidenza della Regione. A ciascuno di essi porremo domande precise: “Se eletto, di quanti punti farà progredire il Pil; di quante unità aumenterà l’occupazione; di quanti pernottamenti in più beneficerà il settore turistico”. Porremo un’altra domanda riguardante le infrastrutture prima indicate, nonché una terza sul programma inerente la soluzione strutturale del problema Rsu, della depurazione delle acque, della riparazione idrogeologica del territorio (soprattutto dei 400 punti rischio sopra richiamati).
Chi porrà domande su altri argomenti vorrà buttare polvere negli occhi.