Abbiamo però evidenziato che la responsabilità politica non è tutta di Crocetta, perché averlo fatto rimanere in quella posizione dopo aver constatato l’inutilità della sua presidenza, è una precisa responsabilità del Partito democratico della Sicilia, molto diverso dal Pd nazionale.
La precisazione va fatta perché qui esso è ancora dominato da una vecchia classe di partitocrati, giovani e vecchi, che ragionano pensando alla Cosa pubblica come fosse cosa loro.
Vi è anche una correità, in questa responsabilità politica, da parte del sindacato della Funzione pubblica che continua a tutelare i propri associati indipendentemente dalle loro capacità, non distinguendo i meritevoli dai fannulloni.
Codesto sindacato non capisce che tutelando le mele marce danneggia i dirigenti e i dipendenti bravi e meritevoli contro i quali ormai si scaglia ogni giorno l’opinione pubblica.
I cittadini esigono il funzionamento dei servizi pubblici. Poiché non funzionano, lanciano anatemi contro i pubblici dipendenti.
I siciliani sono consapevoli di questa situazione. La metà di essi non andrà a votare, come ha fatto il 28 ottobre 2012. L’altra metà, esasperata, verosimilmente voterà per il Movimento 5 Stelle, formato da persone che non hanno spartito nulla con tutti coloro che hanno bazzicato Palermo in questi ultimi dieci o venti anni.
Giancarlo Cancelleri si sente candidato alla presidenza della Regione. Non sappiamo se egli sarà designato dal leader massimo, in quanto, voci non confermate, fanno sapere che Grillo sta cercando una personalità di rilievo da porre in Sicilia come candidato alla presidenza.
Con l’attuale legge elettorale (L.r. 7/2005) il presidente eletto si trascina un numero di otto deputati del cosiddetto listino, cosicché gli sarà meno difficile raggiungere la nuova soglia di maggioranza che è di 36 e non più di 46 deputati, come nella morente legislatura.
Porremo ai candidati-presidenti le classiche questioni: aumento del Pil e dell’occupazione, Formazione europea, costruzione delle infrastrutture, riparazioni del territorio e soprattutto capacità di infondere ai siciliani fiducia nel futuro.