Ma non è stata una mala gestione quella di aver permesso l’accumulo di una così ingente quantità di crediti? Ovviamente mala gestione dei responsabili istituzionali e dei dirigenti burocratici che non hanno messo in funzione tutte le necessarie procedure per portare nelle casse dello Stato le imposte dei ruoli emessi dalle amministrazioni.
Ci si continua ad occupare della imponente evasione fiscale e previdenziale stimata in 180 miliardi; si calcola la ricchezza prodotta in nero, stimata da più parti in 60 miliardi, ma non ci si preoccupa adeguatamente della morosità, cioè a dire di tutte le imposte di ogni livello iscritte a ruolo e non ancora incassate.
Ma cosa hanno fatto i ministri dell’Economia e delle Finanze che governano Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Equitalia e altri organi preposti alla lotta all’evasione e alla morosità? E cosa hanno fatto gli assessori regionali e comunali per combattere evasione e morosità regionale e locale?
Le domande sono pertinenti, anche se mancano di adeguate risposte.
Chi fallisce, chi non può pagare per motivi familiari, chi specula, chi ha perso il lavoro, chi si è cancellato dagli elenchi delle camere di commercio, dagli ordini professionali, o da altri albi ufficiali e chi sparisce dal consesso contribuisce a gettare al macero le cartelle esattoriali di cui era destinatario. Chi non può oggettivamente pagare e chi , invece, continua a fuggire e a nascondersi, pur di non fare il proprio dovere.
Quanto precede accade per la lunghezza stomachevole delle procedure burocratiche, per l’assenza di responsabilità dei dirigenti, cui non sono fissati obiettivi, per l’incapacità della macchina burocratica di fare il proprio dovere che, in questo caso, è quello di incassare i crediti pubblici. Ma nessun dirigente pubblico è stato mai condannato per inefficienza, cioè per l’incapacità di fare quanto necessario nel settore della riscossione.
Qui, in Sicilia, l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, ha denunciato 52 miliardi di crediti, aggiungendo che gli otto decimi sono irrecuperabili. Ma com’è che nessun presidente di Regione ha avviato azioni di responsabilità nei confronti dei precedenti componenti dei Cda e dei dirigenti? Incredibile ma vero. Tutti sordi, muti e ciechi!