GIARDINI NAXOS – Più fondi per la sicurezza nelle scuole, aumento del tempo pieno, la formazione professionale che diventa punto centrale nel rapporto con gli istituti di secondo grado e le Università, un tavolo tecnico permanente al ministero della Funzione pubblica per risolvere il problema degli agenti tecnici, la legge sul diritto allo studio che il prossimo anno andrà in discussione al Parlamento regionale.
L’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, ha chiuso la prima conferenza regionale della scuola, che si è svolta a Giardini Naxos, tracciando il programmi di interventi da mettere al centro dell’agenda politica per migliorare il sistema scolastico. Una piattaforma programmatica che servirà a gettare le basi in vista della riorganizzazione degli assessorati, che vedrà la pubblica istruzione accorpata a formazione e ricerca, e in attesa dell’applicazione della riforma del titolo V della Costituzione che assegnerà alle Regioni più competenze, finora esercitate dallo Stato.
“La conferenza – ha sottolineato l’assessore Leanza – è servita per rilanciare la centralità della scuola siciliana e per consolidare il rapporto con il ministero, peraltro già saldo. L’assistenzialismo non ci interessa. Vogliamo essere apprezzati per ciò che siamo e per quello che sappiamo fare”.
Leanza ha poi lanciato una proposta al ministro Gelmini che a Giardini Naxos ha mandato il responsabile della segreteria tecnica, Giovanni Bocchieri, e Giovanni Biondi, capo del dipartimento del ministero dell’Istruzione.
“Il governo siciliano chiede pari opportunità – ha spiegato l’assessore – e una sperimentazione, inserita in un protocollo con il ministero, per la valutazione delle nostre potenzialità. La Sicilia ha già dimostrato, come nel caso del piano di rientro della sanità, che quando si tratta di scegliere un percorso nuovo, siamo nelle condizioni di recuperare velocemente il gap con le altre realtà italiane e anche di fare meglio. Competizione e qualità sono le due direttrici sulle quali deve muoversi la nostra scuola”.
“La Sicilia – ha confermato Giovanni Biondi, capo del dipartimento del ministero – si propone come un laboratorio sperimentale. Dalle esperienze delle scuole isolane sono nate infatti innovazioni che stiamo estendendo alle altre regioni italiane”.
Il primo obiettivo è comunque la legge sul diritto allo studio. “è uno strumento concertato con tutte le componenti del mondo dell’istruzione – spiega Leanza -, speriamo che il Parlamento possa approvarla l’anno prossimo. Sarebbe importante visto che stiamo per affrontare la sfida del federalismo. Dobbiamo farci trovare pronti all’appuntamento”.
La prima conferenza regionale della scuola si chiude con risultati concreti. Il capo della segreteria tecnica del ministro Gelmini, Giovanni Bocchieri, ha infatti annunciato che il ministero ha concesso il tempo pieno ad altre 50 scuole siciliane. “Ma cercheremo di fare di più – ha promesso Bocchieri -. Così come stiamo pensando ad un accordo regionale per i fondi, stanziati dal Cipe, a favore dell’edilizia scolastica”.
“Abbiamo ottenuto 50 posti aggiuntivi per il tempo pieno – ha continuato Leanza – ma lavoreremo con il ministero affinché questo numero possa aumentare. Per la sicurezza delle nostre scuole sfrutteremo, oltre alle risorse regionali, anche i 240 milioni di euro contenuti nel Pon Fesr”.
Sul precariato, Leanza ha ribadito la necessità di un piano per aiutare i docenti che hanno perso il posto a causa dei tagli previsti nella finanziaria nazionale: “Grazie all’accordo firmato con il ministro Gelmini, abbiamo mantenuto in servizio per due anni 1710 insegnanti con i progetti sulla disabilità: entro questo mese saranno pronte le graduatorie definitive. Però dobbiamo anche pensare alle altre tremila persone che restano fuori, che sono addirittura di più di quelle coinvolte nella vicenda della Fiat di Termini Imerese. E’ un’emergenza occupazionale di cui dovremo occuparci ed è un’operazione che porteremo avanti per salvaguardare le professionalità acquisite che possono dare un grande contributo alla scuola siciliana”.
Patrizia Monterosso, dirigente generale del Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione, ha sollecitato “un impegno maggiore da parte delle scuole in vista delle importanti novità organizzative del prossimo anno”, e ha anche sottolineato che “ci sono da stabilire tempi e modi ma il dipartimento si muoverà sulla linea di quanto emerso nel corso del dibattito. A dieci anni dal riconoscimento dell’autonomia scolastica, rivendichiamo successi importanti e grandi eccellenze. Non nascondiamo le ombre ma siamo convinti che niente potrà essere realizzato senza l’impegno comune di tutte le componenti del mondo dell’istruzione”.