Il merito di questo successo, però, non è del Movimento stesso, bensì del pessimo operato di centrosinistra e centrodestra. I due poli si sono continuamente frantumati, oltre che frantumare i cabbasisi a tutti gli italiani.
Il successo del M5s deriva prima dalla disaffezione di molti italiani che non hanno più creduto nella partitocrazia, poi dalla nascita e dalla crescente indignazione e oggi da un senso di rabbia contro tutti i privilegiati che consumano le risorse pubbliche, infischiandosene dei cittadini, i quali continuano a essere vessati da una pressione fiscale enorme e da una Pubblica amministrazione indifferente ai loro bisogni.
Casaleggio sottotraccia e Grillo sulla scena cominciano a formare quella che chiamano la squadra di Governo e i punti fondamentali. Fra questi, emerge un obiettivo importantissimo, ma posto lontano nel tempo, cioè il 2050 (campa cavallo…): il raggiungimento della produzione di energia per soddisfare al 100% il fabbisogno nazionale (circa 320 miliardi di kWh).
Il secondo obiettivo che si è posto Casaleggio è quello di fare prevalere sulla piattezza del sistema pubblico i saperi. Dice il giovane Davide che chi non ha idee è giusto che percepisca un salario cinese.
Scusateci se battiamo questo tasto, ma non sentiamo dalla Classe politica, da quella imprenditoriale e professionale, dalle associazioni del terzo settore e da altre parti della cittadinanza un coro che spinga a valorizzare la parte buona di dirigenti e dipendenti pubblici e a isolare, contestualmente, la parte cattiva, i fannulloni e i corrotti.
Casaleggio ha ragione: “Non hai idee? Salario cinese”. Una regola che deve valere per qualunque lavoratore, di qualunque settore, sia nel pubblico che nel privato. Basta salari e premi a pioggia. Basta mantenere sullo stesso livello i bravi e gli incapaci. Basta con i contratti nazionali di lavoro che livellano verso il basso le capacità. Spazio, invece, al merito, alla valorizzazione di chi è bravo, al sistema sanzionatorio-premiale.
Da Ivrea è partito il nuovo corso del M5s: non più Vaffa, meno provocazioni, più comportamenti istituzionali. una metamorfosi che vuole portare il Movimento a diventare partito di Governo. Ci riuscirà, lo ripetiamo, non tanto per merito proprio (anche) quanto per demerito di centrosinistra e centrodestra, anche perché all’interno dei due poli continua la guerra senza esclusione di colpi.
Auguri al M5s e a Casaleggio: vinca se lo vorranno gli elettori.