Si è capovolto il rapporto fra mandanti (cittadini) e mandatari (politici e burocrati). Questi ultimi, anziché servire, si siedono sui loro cadreghini e fanno e disfano quello che credono, dimenticando totalmente il concetto prima indicato.
Trump ha vinto le elezioni anche con uno slogan efficace: America first. Occorrerebbe che anche i nostri concittadini facessero capire alle famiglie di politici e burocrati il principio: Sicilia first. Prima la Sicilia e i siciliani, poi politici e burocrati.
Costoro non sono i nostri padroni, ma i nostri servitori. Proprio in osservanza alla regola etica che la politica è un servizio. Ripetiamo costantemente questa regola, pur sapendo che dall’altra parte vi sono sordi. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, perché non gli conviene.
Proprio la convenienza individuale e l’egoismo di politici e burocrati hanno rovinato la Sicilia e l’hanno portata agli ultimi posti fra le 272 Regioni d’Europa.
La situazione è divenuta insostenibile e insopportabile per quel milione di poveri, per quei 400 mila disoccupati e i 200 mila piccoli imprenditori asfissiati da un sistema istituzionale e burocratico che fa i propri interessi anziché quello dei nostri concittadini.
È inutile prendersela con Destino cinico e baro. Certo, eventi più grandi di noi non sono governabili, ma noi dobbiamo fare tutto il possibile per migliorare la situazione della popolazione che, a sua volta, deve dare un contributo operativo e fattivo.
Ci vuole la voglia di fare e di vivere all’attacco, non in difesa, di partecipare, immischiarsi e controllare (Papa Francesco) che i responsabili delle istituzioni, cioè i nostri dipendenti operino a favore della gente e non a favore proprio.
Solo se i cittadini, quando diventano elettori, capiscono bene questo principio e il rapporto fra loro e i propri dipendenti potranno comprendere la forza del voto per cacciare fuori dal tempio coloro che hanno rovinato la Sicilia e mandare nei posti istituzionali persone degne e capaci di assumere responsabilità.
Sappiamo che questo è un percorso di difficile comprensione, ma non intendiamo demordere da questa linea editoriale, perché serve ai siciliani.