MESSINA – “Terremoti e maremoti nello stretto di Messina. Occasione di ricerca, necessità di monitoraggio”. È il tema del convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti di Messina a quasi tre anni dal simposio che ha affrontato le stesse fondamentali tematiche. “Nella politica professionale degli architetti – ricorda il presidente dell’Ordine e coordinatore dell’evento arch. Giovanni Lazzari – la sicurezza del territorio è uno dei temi più importanti e caldi. Gli architetti messinesi hanno il dovere di dare un contributo fattivo per l’area in cui vivono e operano e pretendono di essere ascoltati dalla politica e dagli amministratori con l’obiettivo di creare le giuste sinergie utili per portare nel medio termine alla realizzazione degli obiettivi mirati alla mitigazione del rischio sismico”.
Dai lavori del convegno è venuta forte l’esigenza della nascita sul territorio di un Centro di ricerca e di alta specializzazione, con interlocutore scientifico l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che possa arricchire le conoscenze su origini e dinamiche dei fenomeni sismici in un’area “attiva” come quella dello Stretto, ad elevata esposizione come ha ricordato il ricercatore dell’Ingv Nicola Alessandro Pino.
“Per attivare quei processi finalizzati alla prevenzione e mitigazione, ha detto Lazzari abbiamo bisogno di studi e ricerche che solo l’Ingv può garantire. Da qui la necessità di avere a Messina un Centro di Ricerca di alta specializzazione che possa consentire anche l’arrivo di finanziamenti utili a tali obiettivi”.
L’accordo che dovrebbe essere firmato tra le Università di Messina e Reggio Calabria e l’Ingv, avvia un percorso di cui da tempo si parla e dove l’Ordine degli Architetti avrà un ruolo propositivo e di raccordo con le altre istituzioni. Il dibattito, attraverso i numerosi interventi di docenti, studiosi, tecnici ha dato un supporto specialistico alla necessità di fare ricerca e indicare strade da percorrere in un territorio che ha accumulato enormi ritardi sugli interventi di messa in sicurezza e di riqualificazione ma anche sulle scelte relative alla pianificazione.
L’attività svolta dagli architetti per trovare soluzioni condivise, cercando attraverso il confronto, risposte dai rappresentanti istituzionali, è stata ricordata dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.
Il Laboratorio propositivo permanente, coordinato da Giovanni Lazzari, è un esempio della necessità di fare rete sulle questioni decisive per il futuro della città anche se non sempre si riesce a mantenere la compattezza di intenti iniziale, com’è successo per l’Autorità Portuale, alla vigilia degli accorpamenti decisi dal Governo.
In termini di prevenzione del rischio sismico c’è ancora molto da fare e Antonio Rizzo, esperto per la protezione civile del Comune, ammette che siamo lontani dal potere certificare “Messina città antisismica”. è stata invece adeguata agli standard di sicurezza la sede dell’Ingv, nel Parco Aldo Moro, pronta ad accogliere il Centro di ricerca di cui continuerà a farsi promotore l’Ordine degli Architetti.