Questa situazione di debolezza politica ha portato una nuova classe dirigente impreparata e poco istituzionale. In questa legislatura, oltre 420 parlamentari hanno cambiato casacca, comportamento perfettamente legittimo in osservanza dell’art. 67 della Costituzione, ma eticamente scorretto perché si è trattato di una sorta di tradimento nei confronti dei votanti che avevano affidato loro un mandato.
Vedremo quale sarà il progetto politico di Renzi, che verrà ufficializzato nella prossima assemblea di domenica 7 maggio. L’1,2 milioni di cittadini che lo hanno votato alle primarie contano sulla sua capacità di formare un governo forte che riformi questo Paese e tagli la lentezza endemica delle proprie istituzioni e della propria burocrazia.
occorre approvare, anche in accordo con il Movimento 5 stelle, una legge elettorale che assicuri la governabilità di una lista, non di una coalizione, perché sappiamo benissimo come finiscono le coalizioni dal 1994 in avanti.
Pd e M5s hanno i numeri per approvare una legge elettorale siffatta, sia per la Camera che per il Senato, nonostante l’obbligo in quest’ultimo di rispettare la base regionale.
La Sicilia è una regione ricca di tesori di ogni genere, ma i propri abitanti sono asini, secondo gli ultimi report in materia. L’ignoranza è peggio della delinquenza. Poveri e ignoranti votano secondo istruzioni e non secondo le proprie valutazioni.
Allora serve una soluzione radicale: c’è ed è il Movimento 5 stelle, che in atto, secondo gli ultimi sondaggi è accreditato del 37%. Anche noi lo sosterremo, non tanto perché crediamo nelle sue capacità di risolvere i problemi strutturali della nostra Isola, quanto perché sarà lo strumento per spazzare via la maggior parte di quei partitocrati che l’hanno rovinata.
Il primo responsabile di questo degrado è il Partito democratico che ha consentito a Rosario Crocetta di fare il presidente per cinque anni. No, non doveva appoggiarne l’elezione e, quando si è accorto della sua inconcludenza, doveva immediatamente mandarlo a casa. E ora, quando sentiamo i possibili candidati del Pd alla presidenza della Regione, inorridiamo.
Meglio i pentastellati, che portano un’aria nuova e fresca nel putridume della massima istituzione siciliana.