Politica

25 aprile: a Catania partecipazione per dire no al fascismo

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Un curioso corteo del 25 aprile quello svoltosi oggi a Catania.

Intanto per il gran numero di partecipanti: una folla simile non si ricordava dal 1994, l’anno della discesa in campo di Berlusconi, probabilmente anche una reazione allo striscione “Onore a Mussolini” inalberato a Milano da un gruppo di neofascisti in passamontagna.

Al di là delle sue dichiarazioni rassicuranti, insomma, il capo della Lega Nord e ministro dell’Interno Matteo Salvini, tanto tranquillo sulla scomparsa di fascismo e comunismo non doveva essere se ha fatto predisporre, per il corteo nella città etnea, un’imponente presenza di Forze dell’Ordine.

Probabilmente anche perché, durante il percorso, il corteo sarebbe passato proprio davanti alla sede di Casapound.

In prima fila anche il segretario della Cgil Giacomo Rota, il quale ha sottolineato come il sindacato, “nel suo quotidiano lavoro avverta sempre più forti rigurgiti di negazionismo, tentativi di giustificare il fascismo e un razzismo che non è mai stato nel dna degli italiani”.

“Quella di oggi – ha aggiunto Rota – è la miglior risposta che una città civile come Catania poteva dare a chi pensa di poter tornare indietro e mettere in ginocchio gli italiani”.

Grande partecipazione, dunque, per un “serpentone” variopinto ed eterogeneo, che ha attraversato Catania partendo da piazza Stesicoro e attraversando via Etnea, piazza Duomo, via Vittorio Emanuele, via Plebiscito per raggiungere infine la piazza Dante.

Associazioni, a cominciare dai partigiani dell’Anpi, e Sindacati, gruppi antirazzisti che non digeriscono l’attuale politica del governo pentaleghista, ma soprattutto gente comune e di ogni età, tutti insieme per dire ancora una volta no al fascismo e anche a quel razzismo che l’estremismo di destra porta con sé.

Non soltanto la famiglia allargata del popolo di sinistra è scesa in strada, ma anche i cosiddetti moderati, ai quali, evidentemente, quest’Italia delle urla e dell’odio non deve piacere.

Un corteo pacifico e anche allegro per la presenza dei ragazzi della scuola di musica popolare Sambazita, tenuta da anni nella sede dell’Associazione culturale Gammazita, nella zona del Castello Ursino.

Qualche tensione è stata registrata davanti all’ingresso del Palazzo degli elefanti, in piazza Duomo: uno sparuto gruppetto di antagonisti, che inalberava un cartello di critica al sindaco Pogliese, ha acceso un fumogeno e cercato di forzare il cancello, ma tutto è stato rientrato grazie al pronto intervento delle Forze dell’Ordine.

Stasera, su un palco davanti a Castello Ursino, sempre grazie a Gammazita la festa proseguirà con l’esibizione di diversi gruppi musicali come I Lautari, che chiuderanno l’appuntamento, e poi Danny D and The Hot Billies, i calatini Pupi di Surfaro, i ragusani Baciamolemani.

L’iniziativa servirà anche a finanziare l’attività di salvataggio in mare della ong Mediterranea con la nave Mare Jonio.