CATANIA – La Festa di Sant’Agata patrimonio dell’Umanità. È l’obiettivo del Comitato per la Festa della
Santuzza, che ha avviato l’iter per richiedere l’ambito riconoscimento.
La manifestazione dedicata alla Patrona potrebbe presto aggiungersi al barocco e all’Etna tra i tesori del mondo ospitati dalla provincia etnea, e a buon diritto. Migliaia di turisti ogni anno accorrono in città per vivere uno degli eventi europei più importanti, dove religione, tradizione e folklore si mescolano per diventare una cosa sola, saldati idealmente con la cera che i devoti donano alla Santa. Un mix unico che lascia incantato anche il più distratto degli osservatori.
Ancora siamo alle prime battute. Il Comitato ha inviato alla Regione la documentazione per l’iscrizione della Festa nel Reis, il registro delle Eredità Immateriali, atto propedeutico alla richiesta del riconoscimento da parte dell’Unesco.
"La Festa – ha dichiarato Bianco – rappresenta Catania in tutto il mondo e ogni anno il numero di devoti e turisti aumenta sensibilmente. Valorizzarla ancor di più è un dovere di tutti. Ecco perché abbiamo l’ambizione di vedere la nostra Festa ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Non sarà facile ma ci proveremo. In questo modo Catania e il nostro territorio potrebbero diventare un unicum mondiale, con tre Beni Unesco: l’architettura tardo-barocca, l’Etna e, speriamo, la Festa di Sant’Agata".
Una triade di bellezze certificate che potrebbe avere importanti ricadute anche sotto il profilo turistico. Ma occorre frenare gli entusiasmi perché il percorso, come dicevamo, è solo all’inizio.
"Il riconoscimento regionale – ha spiegato il presidente del Comitato Francesco Marano – è un passaggio doveroso. Abbiamo inviato il fascicolo all’assessorato ai Beni Culturali guidato da Carlo Vermiglio, da sempre attento alla nostra Festa, con il tramite della Sovrintendenza di Catania che ha indirizzato la pratica. La documentazione con la storia della Festa e con contributi video-bibliografici è stata approntata, grazie ai preziosi consigli della professoressa Teresa Di Blasi e del direttore del Cunes Paolo Patanè, dagli uffici del Comune di Catania, in particolare dall’avvocato Giusy Mannino".
Marano – che guida il Comitato di cui fanno parte Giuseppe Barletta, Carlo Zimbone, Roberto Giordano, Filippo Donzuso, Domenico Percolla, Teresa Di Blasi e ha come presidente onorario Luigi Maina – ha sottolineato come l’obiettivo è quello di far entrare nel club dei beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco la terza festa al Mondo della cristianità entri.
“La Festa di Sant’Agata – ha concluso il presidente del Comitato – ha acquistato ormai un valore turistico e culturale, oltre che religioso, di livello assoluto. Per questo riteniamo che abbia tutte le carte in regola. L’iter è assai complesso e lungo, ma intanto abbiamo mosso i primi passi. È una scommessa che la città e i devoti meritano”.