Aria, dopo sette anni di attesa la Sicilia avrà il Piano di tutela

PALERMO – Sospiro di sollievo per i polmoni dei siciliani. Il piano di tutela di qualità dell’aria avrà presto la sua procedura di valutazione ambientale strategica e potrà così diventare lo strumento di riferimento per almeno un decennio. La notizia è arrivata dall’Arpa nei giorni scorsi e conferma il tentativo regionale di sanare un ritardo di circe sette anni, così come avevamo denunciato nell’inchiesta della scorsa settimana (“Quei ritardi che soffocano i siciliani costretti a respirare i veleni dell’aria”).
Il piano arriverà presto. L’Arpa ha comunicato, nei giorni scorsi, di aver “elaborato e trasmesso in data 2 maggio 2017 al dipartimento regionale dell’Ambiente il rapporto Ambientale e la sintesi non tecnica, al fine di potere dare immediato avvio alla procedura di Vas (valutazione ambientale strategica, ndr) del Piano di Tutela della Qualità dell’Aria”. Il documento era stato predisposto dal Commissario ad acta Francesco Licata di Baucina con il supporto tecnico dell’Agenzia ed era stato apprezzato dalla giunta regionale con la delibera dello scorso febbraio.
Il lavoro dell’agenzia muove dalla valutazione dei “dati di qualità dell’aria registrati dalle stazioni delle reti di monitoraggio, gestite dagli Enti pubblici in tutto il territorio regionale, dall’analisi dei trend nel periodo 2012-2015, dalla stima sul contributo delle diverse sorgenti emissive, così come identificate nell’Inventario Regionale anno 2012, nonché dalle proiezioni degli scenari emissivi a breve, medio e lungo tempo”.
In questo modo è stato possibile definire le elaborazioni modellistiche per “valutare le misure più efficaci per la riduzione del carico emissivo nel territorio regionale” e individuare “le azioni più idonee affinché la qualità dell’aria nel territorio regionale possa nei prossimi anni essere conforme ai limiti previsti dalla normativa nazionale” (d.lgs. 155/2010 e ss.mm.ii.).
Per il futuro si prevede anche una maggiore attenzione nella rilevazione dei dati, oggetto di polemiche negli anni passati. Il progetto per l’adeguamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria è stato elaborato dall’Arpa, condiviso dal ministero dell’Ambiente, e i lavori, che sono già stati aggiudicati, a “breve saranno avviati”.
In vista della nuova rete e dal momento che, ad eccezione delle aree industriali, non vengono monitorati tutti gli inquinanti previsti dalla normativa nelle altre zone siciliane, l’Arpa ha previsto una serie di correttivi. In caso di risposta affermativa dagli attuali gestori delle reti di monitoraggio (Comuni di Palermo e Catania, Libero Consorzio di Messina), questi interventi potranno “garantire il monitoraggio di tutti gli inquinanti in tutti gli agglomerati dalla seconda metà del 2017”.
Si tenta di recuperare un ritardo lungo circa sette anni, cioè dal decreto legislativo 13 agosto 2010 n.155 che ha attuato in Italia la direttiva 2008/50/CE che prevede i piani di tutela, e l’Arpa è da tempo in prima linea, avendo contribuito alla redazione di tre strumenti fondamentali: inventario delle emissioni, piano di tutela della qualità dell’aria, rete regionale di monitoraggio. Ma non ci si può fermare. L’Agenzia conclude la sua nota sottolineando che per continuare a operare in questo campo si necessita “sempre e comunque di una decisa e continua volontà politica e di una visione strategica di ampio respiro che abbia la tutela della qualità dell’aria e quindi la tutela della salute dei cittadini come obiettivo prioritario”.