Energia e rifiuti, parla l’assessore Contrafatto: “Gli impianti si faranno anche qui”

PALERMO – In seguito all’inchiesta pubblicata ieri (“Rifiuti risorsa, Regione da buttare”), abbiamo sentito l’assessore regionale Vania Contrafatto che ha voluto precisare il punto di vista della Regione su alcune criticità relative sistema dei rifiuti isolano che sono state sollevate dal nostro servizio. A partire dalle accuse di immobilismo arrivate dal mondo imprenditoriale siciliano, che si è detto pronto a investire in un settore come quello della valorizzazione energetica. Due i punti fondamentali riportati nelle risposte dell’assessore: la valorizzazione energetica si farà di certo e ci sono già imprenditori interessati che non hanno ottenuto risposta alle richieste di autorizzazioni di impianti perché manca l’approvazione dell’appendice di aggiornamento del piano rifiuti che, appunto, prevede la chiusura del ciclo con la valorizzazione.
A che punto siamo con l’iter che dovrebbe prevedere anche in Sicilia i termovalorizzatori per smaltire (secondo stime del governo nazionale) circa 700 mila tonnellate di rifiuti all’anno?
“L’appendice di aggiornamento del Piano rifiuti, che prevede la chiusura del ciclo con la valorizzazione, è all’esame dell’assessorato Territorio e ambiente per la valutazione ambientale strategica (Vas), così come prevede la legge. Una volta espresso quell’assessorato, l’aggiornamento passerà per l’ufficio legislativo e legale, poi per il Cga, in giunta per l’approvazione ed infine consacrato in un decreto del presidente della Regione”.
In questi anni cosa è stato fatto e cosa manca ancora per procedere all’avvio della costruzione degli impianti?
“Nel tempo si è dovuto procedere per passi successivi, nonostante l’elevato numero di criticità concentrate nel settore. Si è fatta una lunga ed estenuante attività di studio e mediazione tra gli oppositori di principio alla termovalorizzazione. Abbiamo dovuto trovare una sintesi tra gli esperti dell’ultim’ora, le ideologie, le scienze. Senza peraltro tralasciare l’emergenza creata ad arte, in un clima di eterna campagna elettorale”.
Ci sono già state richieste di autorizzazioni per la realizzazione degli impianti?
“Qualcuna, ma in assenza della conclusione dell’iter di adozione dell’aggiornamento del piano non è possibile dare seguito”.
A suo avviso, la questione potrà essere risolta, o almeno avviata, già nei prossimi mesi o bisognerà attendere la compagine che verrà fuori dalle prossime elezioni?
“Questo governo farà la propria parte sino alla fine, andando il fondo alle questioni senza fare melina o cercando alibi di ogni sorte. Temporeggiare non serve e nessuno. Al tempo stesso nessuno può ignorare e sottovalutare il ciclo dei tempi necessari che prescinde dalla volontà di indirizzo e dalla capacità di impulso che si può dare alle cose. Amministrativamente abbiamo posto in essere ogni attività per avviare il processo e auspico che veda la luce quanto prima. A ciascuno le proprie responsabilità. Noi le nostre ce le siamo assunte”.