In Svezia, si ricicla tutto, l’economia circolare trova piena attuazione. Il cibo non si getta nella spazzatura, l’immondizia non si accatasta nelle discariche, con il conseguente danno ambientale che tutti conosciamo. Anzi in quel Paese, nel quale funzionano decine di impianti di produzione energetica, si accetta l’importazione di Rsu.
Nel nostro Paese accade tutto il contrario. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher sono andati al macero nel 2016 ben 8 miliardi di euro di cibo: un delitto del quale non risponde nessuno, mentre dovrebbero risponderne le istituzioni chiamate a evitare questo enorme spreco di fronte alla dilagante povertà.
Come evitarlo? Organizzando sistemi di raccolta del cibo non consumato, soprattutto quello degli esercizi pubblici, da destinare alle organizzazioni di volontariato, che userebbero questo tesoro per soddisfare i bisogni essenziali dei sette milioni di poveri che dimorano nel nostro Paese.
Non ci vogliono scienziati né politici o burocrati particolarmente dotati per copiare modelli che funzionano, seppur con gli opportuni adattamenti per la loro applicazione nel nostro Paese.
Se si dovessero inventare sistemi organizzativi per l’utilizzazione del cibo non consumato e dei Rifiuti solidi urbani, qualcuno potrebbe dirsi incapace di progettare e programmare i sistemi organizzativi. Ma tutto ciò esiste nel mondo ed esiste in Italia.
Ammirevoli sono i giapponesi che hanno copiato tutto quello che esisteva e sono risorti dalla distruzione totale del 1945, quando le due bombe atomiche furono sganciate su Nagasaki e Hiroshima (la prima dal bombardiere B-29 Superfortress, storicamente denominato dal suo pilota Paul Tibbets “Enola gay”).
Ricordiamo che i governi del Sol Levante del Dopoguerra pagavano un premio ai loro cittadini che consegnavano agli uffici fotografie di qualunque cosa scattata in giro per il mondo. Oggi il Giappone, con i suoi 126 milioni di abitanti e le circa 6.000 isole, ha un Pil 2016 di 4 mila miliardi di dollari, oltre il doppio di quello italiano.
Inventarsi l’organizzazione o copiarla? Non vediamo nel nostro Paese chi sia capace dell’una o dell’altra attività.