Palermo, Catania e Messina: 150 mila in cerca di un lavoro

PALERMO – La scorsa settimana l’Istat ha reso disponibili le stime in serie storica annuale, ricostruite per gli anni dal 2006 al 2016, del numero di occupati residenti e sulle persone in cerca di occupazione per Sistema locale del lavoro (sll). Non buone le notizie per Palermo, Catania e Messina che realizzano risultati statisticamente inferiori alla media nazionale e restano distanti dall’area settentrionale che registra mediamente un tasso di occupazione superiore al 50%.
I sistemi locali del lavoro (sll), spiegano dall’Istat, rappresentano “una griglia territoriale i cui confini, indipendentemente dall’articolazione amministrativa del territorio, sono definiti utilizzando i flussi degli spostamenti giornalieri casa/lavoro (pendolarismo) rilevati in occasione dei Censimenti generali della popolazione e delle abitazioni”. I dati utilizzati per effettuare le stime arrivano dall’indagine continua sulle forze di lavoro, che ha analizzato i 611 sistemi locali del lavoro.
L’analisi dei principali dati isolani comincia dal sll di Catania (circa 700 mila abitanti di 15 anni e più) che nel 2014 ha visto 179 mila occupati, 44 mila in cerca di occupazione, a fronte di 223 mila unità di forza lavoro. Il tasso di disoccupazione è pari a quasi il 20%, mentre quello di occupazione è del 30%. Nel 2015, a fronte di una popolazione complessiva appena più elevata (707 mila), si è contratta la quota di occupati con 172 mila unità, 40 mila in cerca di occupazione e 213 mila come forza lavoro. Il tasso di occupazione è scivolato in basso di poco (28,8%) e il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente inalterato (intorno al 19%).

Nel 2014 nel sll di Palermo
(904 mila abitanti) ci sono 243 mila occupati e 71 mila in cerca di lavoro a fronte di 315 mila unità di forza lavoro (450 mila unità come non forze di lavoro). Numeri che si riflettono nei dati statistici relativi al tasso di occupazione (31,9%) e a quello di disoccupazione (22,6%). L’anno successivo la situazione non cambia di molto: crescono gli occupati che arrivano a 246 mila (+3 mila rispetto all’anno precedente) ma anche quelli che sono in cerca di occupazione (77 mila, +6 mila). In rialzo anche il tasso di occupazione (32,1%) e di disoccupazione (24%).

Il cerchio si chiude con Messina
(263 mila di popolazione totale) che ha 72 mila occupati e 21 mila in cerca di lavoro nel 2014. I due tassi di riferimento sono in linea con Catania e Palermo: Messina si assesta a 31,7% di occupazione a fronte di un tasso di disoccupazione pari al 22,9%. Nel 2015 la situazione migliora lievemente con 75 mila occupati e 20 mila in cerca di occupazione che producono un tasso di occupazione del 33% e un tasso di disoccupazione del 21,7%.
Nel 2016 la tendenza non migliora: a Catania crescono gli occupati che arrivano 190 mila unità ma anche quelli in cerca di occupazione (50 mila) con tassi di occupazione (31,7%) e disoccupazione (20,3%) stabili rispetto agli anni precedenti; a Palermo 234 mila occupati e 76 mila in cerca di occupazione con i due tassi, anche qui, stabili (occupazione a 30,5% e disoccupazione a 24,7%); a Messina 74 mila occupati e 23 mila in cerca di occupazione e tassi sostanzialmente confermati (rispettivamente 32,8% e 23,8%). 
Rispetto alla media nazionale, i sll isolani collegati alle tre aree metropolitane mantengono valori inferiori alla media: il tasso di occupazione è del 35,3% e quello di disoccupazione del 19,9%. I risultati migliori sono tutti registrati nel settentrione d’Italia con valori del tasso di occupazione superiori al 50% e tassi di disoccupazione inferiori al 10%.