Dolori derivanti da fibromi uterini. Come avviene la diagnosi

I fibromi uterini sono tumori benigni dell’utero piuttosto comuni; sono piccoli noduli che si sviluppano nella parete uterina, costituiti da un nodulo unico o da diversi noduli a forma di grappolo, di dimensioni variabili.
Ad oggi non si conosce la causa alla base della loro formazione; si tratta probabilmente dell’insieme di numerosi fattori, risultato di una combinazione di cause genetiche, ormonali e ambientali.
Esiste però una consistente evidenza che siano ormono-dipendenti, infatti gli estrogeni e il progesterone ne facilitano la crescita. Nel 50% dei casi i fibromi uterini sono asintomatici, per cui possono essere scoperti in corso di accertamenti ginecologici. I sintomi tipici dei fibromi possono essere mestruazioni più abbondanti e/o dolorose, sanguinamenti tra una mestruazione e l’altra, ecc.
 
Generalmente è una patologia non pericolosa ma in rari casi i fibromi possono provocare un dolore improvviso al basso ventre o sanguinamento improvviso. In questi casi è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso. La diagnosi può avvenire eseguendo uno dei seguenti esami:
– L’ecografia nel doppio approccio transaddominale e transvaginale, è un esame del tutto indolore e privo di pericoli che permette di ottenere preziose informazioni, attraverso la ricostruzione delle immagini registrate attraverso l’uso di ultrasuoni.
– La risonanza magnetica fa uso di onde radio e di un potente magnete per ottenere immagini più dettagliate dell’utero; si tratta di un esame più sofisticato e preciso. Fornisce una dettagliata mappa della localizzazione dei fibromi, del loro numero e delle dimensioni; in virtù dell’ottima risoluzione di contrasto, la risonanza fornisce una precisa differenziazione delle varie strutture anatomiche nella pelvi, per questo motivo è l’esame più indicato.
La diagnostica isteroscopica è infine utile nel differenziare il fibroma sottomucoso da un polipo endometriale; oltre a fornire la spiegazione dei sintomi, è in grado di effettuare contestualmente la resezione, ma è un esame leggermente più invasivo dei precedenti.