Sviluppo turistico, la Sicilia adotta le Dmo

PALERMO – La Regione prova a mettere ordine attorno alle strategie per lo sviluppo del turismo. Lo fa adottando le linee guida delle Dmo, le destination management organization, che di fatto ritengono superati i modelli di gestione dei distretti turistici. Ad avere adottato questo procedimento il Servizio 3 del dipartimento regionale Turismo che si occupa di “Azioni Turistico Territoriali Pubblico Private”.
In buona sostanza sono adottati dei ben precisi processi di aggregazione che a sua volta sono stati condivisi nel corso di diversi incontri realizzati con gli stakeholder dei territori interessati, che si sono tenuti a Palermo presso la sede del Dipartimento regionale Turismo e a Catania, nei locali dell’ex Palazzo Esa. Si tratta comunque di un documento ancora tutto da completare: “Chiunque fosse interessato – scrive il Servizio 3 – potrà fornire contributi partecipativi entro il termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione delle linee guida sul sito del Dipartimento regionale Turismo”. Si potranno inviare suggerimenti alle mail direzione.turismo@regione.sicilia.it e dipartimento.turismo@certmail.regione.sicilia.it.
‘Destination Management Organization’ rappresentano la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione (attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi). Un procedimento che adotta un approccio strategico per collegare tra loro entità molto diverse per una migliore ‘Gestione della Destinazione’ secondo quanto sostiene l’Omt, l’Organizzazione mondiale del Turismo. Questo vuol dire che il modello ‘Dmo’ non solo ha un ruolo di primo piano nella promozione e nella commercializzazione delle mete turistiche, ma risulta ancora più importante, nel guidare lo sviluppo di tali mete. Una gestione coordinata in maniera strategica e coerente è destinata a produrre degli effetti sia a livello locale (in termini di incremento dei flussi turistici in entrata, estensione dei benefici dello sviluppo del turismo, riduzione degli impatti ambientali e garanzia di sostenibilità ambientale nelle aree target), che a livello del bacino del Mediterraneo (in termini di visibilità e attrattività di un network internazionale di cui gli attori locali sono parte).
Il primo punto su cui si basano queste linee guida in Sicilia è che la ‘Dmo’ può nascere da un progetto di marketing territoriale o di gestione della destinazione, che definisca il sistema di servizi e di risorse coinvolte nello sviluppo e nel governo dell’offerta turistica integrata, esaltando le caratteristiche identitarie e le differenze competitive.
“Queste Dmo – si legge nelle linee-guida della Regione – individueranno strumenti di programmazione a scala regionale, da attuare a titolarità, ma, anche in prospettiva, potranno redigere ed attuare piani di sviluppo turistico strettamente coordinati e coerenti con le strategie dipartimentali, da finanziare, a regia, ovvero con il ricorso ad altre fonti anche non regionali”.
L’attività sarà fondata sulla valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio naturalistico-ambientale con il supporto di idee imprenditoriali innovative e di nuove tecnologie, in questa cornice e in coerenza alle “Linee strategiche” del 2015, i siti Unesco possono divenire i “nodi di accesso” alla ‘Dmo’. L’assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo ha individuato, nel ‘Piano Regionale di Propaganda Turistica 2016’ e in quello 2017, sette temi principali, desunti dalle forme esperienziali in atto più ricercate, ognuno dei quali rappresenta l’area concettuale di riferimento per ognuna delle ‘Dmo’ da costituirsi. L’amministrazione regionale ha introdotto le ‘Dmo’ nella programmazione attuativa regionale, Po-Fesr Sicilia 2014-2020, con l’azione 6.8.3.