Telemarketing, nuovi rischi per i diritti dei consumatori

ROMA – Il Ddl concorrenza passa l’esame della Camera e si appresta a tornare in Senato per la quarta volta. Nella nuova versione del testo sono intervenuti alcuni cambiamenti in almeno quattro settori: mercato energetico (con la cancellazione delle aste per i clienti “tutelati” che a quella data non avranno ancora scelto un nuovo fornitore); assicurazioni (torna la possibilità di rinnovo tacito per le polizze-danni); odontoiatri (sono stati reintrodotti vincoli più restrittivi per le società di odontoiatria in termini di abilitazione dei componenti); e infine telemarketing (via anche le limitazioni introdotte dal Senato nelle chiamate relative a offerte commerciali telefoniche).
Su quest’ultimo punto, la versione attuale del ddl abolisce alcuni obblighi previsti nella stesura precedente per gli operatori dei call center: dichiarare l’identità del soggetto per il quale avviene la chiamata, precisare la natura commerciale della telefonata e proseguire la conversazione solo in caso di esplicito assenso da parte dell’interlocutore. Tali obblighi avrebbero almeno in parte tutelato i cittadini: qualora la legge venga approvata così com’è, questi ultimi verranno invece lasciati in balia delle aziende, senza alcuna possibilità di difendersi. Eppure, alle associazioni dei consumatori le segnalazioni e le richieste di assistenza su come difendersi dal telemarketing selvaggio non accennano a diminuire.
Le pratiche commerciali scorrette messe in atto telefonicamente dalle aziende disturbano molti cittadini sulla linea fissa come sul numero mobile, così come non smettono di arrivare offerte “imperdibili” a tutte le ore del giorno.
Per questo motivo, Federconsumatori si dice fermamente contraria all’approvazione del Ddl Concorrenza. “I provvedimenti previsti dall’attuale versione del testo in materia di telemarketing e assicurazioni sono uno schiaffo ai consumatori. Tutto ciò è ancora più grave in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, in cui le famiglie sono particolarmente vulnerabili – dichiara Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori -. Chiediamo pertanto un immediato passo indietro su tali questioni, in modo che la tutela e i diritti dei cittadini tornino ad essere il primo obiettivo dell’azione di governo”.
Tra le varie questioni che potrebbero finalmente trovare una soluzione vi è anche la possibilità di estendere il registro delle opposizioni a tutte le numerazioni telefoniche, fisse e mobili. Sono in molti a caldeggiare l’approvazione di questo emendamento: il ‘Garante per Privacy’, tra i sostenitori istituzionali e naturalmente le associazioni dei consumatori. Il Garante, da parte sua, sostiene l’introduzione della responsabilità solidale fra call center e aziende committenti nonché l’azzeramento totale dei consensi concessi in passato. Una soluzione sposata anche dai consumatori, in particolare dall’Unione nazionale consumatori, che da tempo hanno lanciato una campagna contro le chiamate indesiderate e chiedono una riforma del sistema call center.

La questione è delicata, perché scegliendo la soluzione dell’opt-in
, vale a dire l’iscrizione d’ufficio e in automatico di tutti i numeri fissi e mobili nel Registro delle opposizioni, il rischio è danneggiare l’attività promozionale dei call center che svolgono l’attività di telemarketing seguendo le regole, già danneggiati da tutti quelli che hanno delocalizzato in altri paesi (per esempio in Albania) e che non sono sottoposti alla giurisdizione italiana.