Italia, meno multe Ue. Risparmiati 2 miliardi

ROMA – Meno infrazioni e multe Ue, migliore e più pieno utilizzo dei fondi comunitari. Ovvero “risparmi per oltre due miliardi di euro”.
Con una conferenza stampa a palazzo Chigi della sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi e del Sottosegretario con delega alle Politiche Ue Sandro Gozi rivendica ai governi Renzi e Gentiloni il merito di “un record storico” in questo triennio e mezzo nella gestione dei fondi Ue e rispetto delle normative comunitarie che consente “all’Italia di non essere più maglia nera dell’Europa come -ha sottolineato in particolare Gozi- per troppo tempo è stata”. Il che “non è solo un risparmio di soldi” ma “segna anche un fondamentale e prezioso recupero di credibilità politica” del nostro Paese in Europa.
Storicamente – ha evidenziato ancora Gozi- l’Italia non ha avuto un buon rapporto con norme e adempimenti comunitari”.
Mentre “grazie in particolare alla sottosegretaria Maria Elena Boschi che ha gestito il contenzioso europeo nei governi Renzi e Gentiloni” insieme alle Politiche Ue sono state messe in campo politiche ad un tempo di forte lotta alle frodi e alle irregolarità Ue e di recupero di fondi inutlizzati” che ha determinato “la riduzione da 120 a 65 delle procedure di infrazione”, ovvero un dimezzamento.
“Da quando siamo al Governo – ha evidenziato per parte sua Boschi.- i cittadini, le imprese e lo Stato italiano hanno risparmiato più di 2 miliardi di euro grazie alla riduzione del numero di procedure d’infrazione aperte con l’Unione Europea, alla lotta alle frodi e alle irregolarità e al recupero degli aiuti di Stato. Risorse preziose e un lavoro di 3 anni e mezzo L’Italia oggi è più virtuosa di Francia,
Germania e Spagna. Nel 2014 le procedure di infrazione aperte contro il nostro Paese erano 120, adesso sono scese a 65. Migliorare questi dati non solo ha consentito agli italiani di risparmiare 2 miliardi di euro, ma anche di acquistare credibilità in Europa per poter chiedere il rispetto delle regole anche da parte degli altri Paesi. Soprattutto, però, ci ha permesso di chiedere all’Unione Europea di riconoscere l’impegno sulle riforme del governo dei mille giorni e di cambiare strategia puntando su politiche di sostegno all’occupazione giovanile, sugli investimenti e la sicurezza”.
Con un impegno social assunto dalla numero due dei governi Renzi e Gentiloni: “#avanti”.