L’Atac poi ha incombenza di completare la famosa linea C della metropolitana. Il ritardo dei lavori è diventato enorme con cause diverse, fra cui corruzione, inefficienza e incapacità di gestire adeguatamente le attività relative.
Insomma, con uno slogan si potrebbe dire che l’Atac fa acqua da tutte le parti. Beninteso non la produce perché se no la Capitale non avrebbe carenza del prezioso liquido.
Le cause dei disastri citati derivano da una classe politica incompetente e corrotta e da dirigenti irresponsabili e incapaci che hanno lavorato in base alla cultura del favore e non a quella della professionalità.
A Roma non sanno cosa siano le regole etiche che dovrebbero informare le attività dei politici o dei burocrati. Ognuno va per conto proprio, senza controlli e senza rendere conto di quello che fa, bene o male, o di quello che non fa.
Il rendiconto dovrebbe essere dato ai romani i quali, però, hanno solo un’unica possibilità di sanzionare ogni cinque anni, quando ci sono le elezioni. Ma nel corso del lustro essi non protestano adeguatamente sui media con la conseguenza che il manovratore non viene disturbato.
L’Ama preleva l’acqua dagli Appennini e dal lago di Bracciano. Ma essa, per arrivare ai rubinetti e ai campi agricoli, nonché alle industrie e alle imprese, si perde per strada in una misura che si avvicina alla metà. Ciò perché venendo meno ai propri compiti istituzionali, l’Ama non ha provveduto a rinnovare costantemente le reti e a fare un’adeguata manutenzione. Se tutta l’acqua prelevata arrivasse ai rubinetti, non vi sarebbe nessun problema.
La questione peraltro è comune a tutto il Sud, ed è il segno della malagestione che caratterizza la classe politica e burocratica meridionale.
Nel Nord vi sono perdite delle reti ma si mantengono intorno a un quinto. Dovrebbero non esserci, ma è già un buon risultato. Atac sott’acqua, Ama senz’acqua: che c’è di peggio? Ma al peggio non c’è fine.
Colpa del M5S e della Raggi? Sì, per la loro incompetenza, ma che non è superiore a quella di chi li ha preceduti in questi ultimi venti anni.