I siciliani scommettono sullo sport. Il vizio di puntare vale 260 milioni

PALERMO – Da fenomeno di costume a colosso industriale. È il mercato dei giochi, che nel 2008 ha sfiorato i 47,5 miliardi di euro e la previsione per la fine del 2010 è che possa toccare i 58 miliardi di euro. Un boom nel 2009: la raccolta complessiva dei giochi in Italia nei primi nove mesi ha superato i 39 miliardi di euro (+14,4% rispetto ai primi nove mesi del 2008), con un valore medio di raccolta mensile di 4,3 miliardi di euro e punte massime di 4,5 miliardi di euro registrati nei mesi di gennaio e marzo. è quanto emerge dal Rapporto Eurispes, l’Istituto di Studi Politici e Economici e Sociali. Uno dei settori trainanti è quello delle NewSlot, che da sole fanno registrare la metà dei dati di raccolta. E’ poi il nuovo fenomeno del gioco on-line a riscuotere grande successo: è prevista, per il settore, una crescita esponenziale. Ma andiamo a guardare il mercato dei giochi in Sicilia nel 2008. L’Isola si colloca ai primi posti nella raccolta per le scommesse sportive totalizzando 259,5 milioni di euro; è, insieme alla Calabria, la Regione che ha registrato una crescita significativa pari al +70% rispetto al 2007.
Osservando l’andamento delle lotterie tradizionali, è aumentata del 25,5% in Sicilia la vendita dei biglietti per la Lotteria Italia. Si tratta, comunque, di una tendenza generale di tutte le regioni, ad eccezione del Trentino Alto Adige. Ma se l’Isola non risulta tra le regioni più premiate nelle lotterie, si consola con il gioco del Lotto e Superenalotto: è la quarta regione – secondo i dati Eurispes – dove si è vinto di più nel 2007 (312.043.022,17 euro); la quinta nel primo semestre del 2008, dopo Campania, Piemonte, Lombardia e Lazio. Il primato nel 2007 era stato, invece, della Lombardia. C’è da dire, però, che la Sicilia è anche la quinta regione in cui si è speso di più per il gioco del Superenalotto, ossia 59.763.473,00 di euro nel primo semestre 2008. Nella carrellata di giochi, salta all’occhio il Bingo: la Sicilia è tra le regioni con la più alta concentrazione di sale, ben 27. Il primato è della Lombardia con 35 sale da gioco.
Ma quali sono i concorsi che alimentano l’industria dei giochi? Il mercato dei giochi ha chiuso il 2008 con un giro d’affari superiore ai 47 miliardi di euro, facendo registrare, in un solo anno, un incremento percentuale pari al 12,7%. In particolare, a contribuire a tale crescita sono stati soprattutto gli apparecchi da intrattenimento, i cui incassi sono passati dai 367 milioni di euro del 2003 ai 21,68 miliardi di euro del 2008. Da sole esse rappresentano, infatti, il 45,6% delle entrate complessive. Seguono le Lotterie istantanee, tradizionali e telematiche (9,27 miliardi di euro) ed il Lotto (5,85 miliari di euro), che incidono rispettivamente per il 19,5% ed il 12,3% del totale.
Ammonta, invece, a 3,9 miliardi di euro il contributo fornito dalle scommesse a quota fissa, che corrispondono all’8,2% degli incassi ed hanno fatto registrare, rispetto al 2007, un incremento percentuale del 51% circa.
Anche il Superenalotto è cresciuto  nel 2008 del 29,3%, incidendo per il 5,3% sul fatturato totale dell’industria del gioco.
 


Palermo e Catania tra le 18 province in cui si concentra la raccolta
 
Palermo – Con 35 milioni di italiani coinvolti, una spesa complessiva negli ultimi sei anni di 194 miliardi di euro, il mercato dei giochi ha raggiunto proporzioni tali da poter essere considerata una vera e propria industria. La Sicilia ha fatto la sua parte, contribuendo a questa crescita. Basti pensare che Palermo e Catania – secondo i dati Eurispes relativi al 2007 – sono tra le 18 province in Italia in cui si concentra il 50% circa della raccolta dei giochi. “Sono localizzate prevalentemente nel Nord-Ovest (Milano, Torino, Bergamo, Brescia, Pavia, Varese, Genova) – si legge nel rapporto – e nel Meridione (Napoli, Bari, Palermo, Salerno, Caserta, Catania) e solo marginalmente nel Centro (Roma, Firenze) e nel Nord-Est (Bologna, Venezia, Modena)”. La crescita del mercato non ha, però, interessato in maniera omogenea tutte le diverse tipologie di giochi, ma è il risultato di due diverse dinamiche: la minore raccolta dei giochi a base ippica (-16%), del bingo (-13,9%) e del lotto (-4,5%), per i quali si conferma quindi il ridimensionamento dei volumi di raccolta registrato negli ultimi anni; la maggiore raccolta del Superenalotto (+77,1%), degli apparecchi da intrattenimento (+13,4%), dei giochi a base sportiva (+9%), delle lotterie (+3,8%) e il successo dei giochi di abilità a distanza e poker on-line.