Lo sviluppo delle infrastrutture, soprattutto delle linee ferrate ad alta velocità (Tgv), è stato possibile perché quel territorio è piatto. Ma anche porti ed aeroporti si sono sviluppati in maniera notevole.
In Francia, la Pubblica amministrazione funziona bene perché quasi tutti i dirigenti escono dall’Ena (école national d’administration), da cui sono usciti anche tanti presidenti della Repubblica.
Dirigenti e dipendenti pubblici francesi hanno il senso dell’interesse generale e lavorano, da Nord a Sud, in favore dei cittadini, che servono.
Ovviamente, anche nel Paese transalpino vi sono le mele marce, vi è la corruzione, ma tutto rientra in un ambito quasi fisiologico.
A Parigi ogni anno vanno 70 milioni di turisti (Eurostat) contro i circa 40 milioni di Roma. Ma Roma è stata fondata nel 753 a.c. quando Parigi ancora non esisteva.
È giusto che la modernizzazione capovolga le classifiche perché ogni èra ha le sue gioie e le sue pene. Sono le persone che la vivono che assegnano un significato positivo o negativo. Questa èra italiana è fra le più mediocri del dopoguerra.
Si badi, questo non è un inno ai regimi totalitari, come quello cinese, in buona compagnia con il Vietnam, Cuba e Nord Corea. Ma mentre quest’ultimo Paese è gestito da un folle, il Vietnam è in prodigioso sviluppo e Cuba, un Paese povero, viene gestito in maniera normale nonostante il pesantissimo blocco economico degli Stati Uniti.
Per quello che scriviamo, qualcuno ci dirà che siamo comunisti ma la nostra attività quarantennale testimonia che abbiamo sempre criticato aspramente qualunque ideologia, mentre ci siamo sempre attenuti ai fatti nudi e crudi.
Tornando a Pechino e al suo interesse per l’Africa, sorprende come faccia investimenti in Paesi fortemente sottosviluppati, per esempio la strada ferrata fra Addis Abeba e Djibouti, a prima vista senza un ritorno economico. Lo scopo vero di questi investimenti, che sembrano a perdere, è la conquista dei territori e il trasferimento sugli stessi della mentalità e dei modi di fare cinesi concreti.
Per sapere quanto precede, occorre assumere informazioni, che fanno la differenza. Una differenza che dobbiamo colmare spingendo i cittadini a usare la testa, non la pancia.