Nella materia c’è una questione di fondo e riguarda la mancata attivazione, da parte dello Stato, di un sistema di incentivazione, connesso a obblighi, per la messa in sicurezza degli immobili, a cominciare da quelli che insistono sui territori a più alto rischio sismico.
Se in questi settant’anni dal dopoguerra i Governi si fossero preoccupati di varare un piano del genere, oggi l’Italia sarebbe nelle condizioni di sicurezza in cui si trova il Giappone, ricostruito dalla guerra in avanti, dove gli immobili resistono indenni fino al settimo grado della scala Richter.
In Giappone il territorio è più vasto di quello italiano (circa 380 km2 rispetto ai poco più di 300 mila dell’Italia), con maggiori difficoltà perché quel Paese è formato da 6.852 isole.
Essendo lontani dal modello appena descritto, in Italia, ogni volta che c’è un sisma grave, da quello del Belìce agli altri del Friuli, dell’Irpinia fino ai più recenti di Abruzzo, Emilia e da ultimo quello di Ischia, si spende molto di più per ricostruire che non se si fosse finanziata un’attività preventiva.
Nella rassegna delle leggi in materia, citiamo la L. 232/2016 con cui è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021 la detrazione per gli interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell’adeguamento antisismico e per la messa in sicurezza degli edifici.
L’agevolazione si applica su immobili adibiti ad abitazione e ad attività produttive, con un massimo del 50% dell’ammontare complessivo delle spese non superiori a 96 mila euro per unità immobiliari. La detrazione fiscale aumenta fino all’85% quando gli interventi vengono realizzati in edifici condominiali.
L’agevolazione vale per gli edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (1, 2 e 3). Il credito d’imposta può essere utilizzato nei cinque anni successivi alle spese sostenute. I beneficiari che non avessero capienza nel loro reddito possono cedere il corrispondente credito d’imposta ai fornitori che hanno eseguito i lavori o ad altri soggetti privati con la facoltà di successiva cessione del credito.
Per ultimo, sorprende come le Amministrazioni pubbliche non abbiano attuato le opere di prevenzione antisismica negli immobili da loro utilizzati in proprietà o in affitto.