TAORMINA (ME) – L’apertura di case da gioco rappresenta prima di tutto una occasione per creare nuova e maggiore ricchezza nei territori che le ospitano e aiuta a sviluppare il turismo. Da qui il disegno di legge delega, con primo firmatario il senatore Vincenzo Gibiino, che si propone di modificare l’attuale disciplina in materia di case da gioco consentendone l’apertura nelle località a vocazione turistica. E soprattutto cambiando l’iter autorizzativo: saranno direttamente i Comuni a chiedere l’apertura di nuove Case da gioco al Ministro per lo sviluppo economico, che autorizza di concerto con il Ministro dell’interno, per le questioni inerenti l’ordine pubblico e di concerto con il Ministro dell’economia e finanze per le questioni che riguardano tutte le problematiche fiscali connesse con il gioco d’azzardo.
Questo disegno di legge – che è stato firmato da molti senatori di diversi partiti – è stato presentato ieri mattina a Taormina, presso l’aula consiliare del Comune.
Non a caso è stata scelta la perla dello Jonio: Taormina sarebbe la sede ideale per un casinò come può esserlo Cefalù o Monreale o Erice per la Sicilia occidentale. Senza tralasciare le altre decine di località turistiche presenti sul territorio nazionale (Merano, Rapallo, Capri, Isola d’Elba, Salento, Cilento, Forte dei Marmi, Costa Smeralda, Salsomaggiore, e molte altre ancora).
Il disegno di legge affronta, poi, un’altra delicata questione che è quella di riportare il gioco alla sua più opportuna vocazione, quella di intrattenere i vacanzieri nei periodi di vacanza o di villeggiatura. “Perché purtroppo il gioco in molti casi – ha dichiarato il senatore Gibiino – diventa una patologia clinica, tanto che ormai si parla chiaramente di ludopatia, per chi venga colpito dalla ossessione del gioco. Vogliamo – afferma ancora il senatore – razionalizzare tutto ciò che l’assenza di regole ha determinato in Italia in questi ultimi 70, 80 anni, ossia la proliferazione di slot in luoghi non adatti. Tra slot, scommesse e lotterie varie vengono giocati 96 miliardi di euro a fronte dei 300 milioni che vengono giocati nelle case da gioco. Vogliamo per questo motivo riportare nell’alveo della trasparenza i flussi di denaro, quindi in luoghi che prevedano la registrazione della persona che vuole accedere alle sale, e delle somme di denaro che gioca”.
In Italia ci sono 2016 sale Bingo, 9.159 punti vendita dei concorsi pronostici, 33.881 punti vendita dei giochi numerici a totalizzatore, 3.387 tra punti e negozi di gioco ippico, 5.764 tra punti e negozi di gioco sportivo, 33.920 ricevitorie del lotto e 62.975 punti vendita delle lotterie (dati 2016). “Tra l’altro – aggiunge Gibiino – due sentenze della Corte Costituzionale del 1985 e del 2001 invitano lo Stato a normare la materia per regolare e vigilare sul proliferare di questi punti da gioco: perché non è stato fatto? Questi numeri sono impressionanti se si considera che in Europa ci sono 536 casinò e solo 4 in Italia. Infine, terzo punto fondamentale di questa proposta di legge – conclude Gibiino – è vietare i giochi online”.