SCIACCA (AG) – Quasi non ci si crede. Il traguardo dell’interminabile corsa per arrivare all’ultimazione del Teatro popolare di Sciacca, meglio noto come Teatro Samonà (dal nome dell’architetto – il grande Giuseppe Samonà – che lo ha disegnato nel 1975) è a un passo. La ripresa dei lavori, iniziati nel 1979 e bloccati nel 1982 per mancanza di soldi, si avvicina. Il 2 dicembre scorso, ma la notizia è filtrata solo adesso, l’Unità operativa interventi strutturali del Servizio demanio e patrimonio immobiliare della Regione siciliana ha approvato il “Progetto esecutivo per il completamento delle opere edili, degli impianti tecnologici e delle attrezzature della struttura”. Un progetto di circa 8 milioni e 600 mila euro, che ha già una copertura finanziaria.
I fondi, su pressing dell’ex sindaco Mario Turturici, furono stanziati nell’ottobre 2005 dal governo regionale dell’epoca. Questi quattro anni sono serviti a sbrigare l’iter del cosiddetto appalto integrato. Una procedura lunga e complessa, in quanto impegna la ditta aggiudicataria non solo a eseguire le opere bensì anche a elaborare il progetto esecutivo. Dopo la definizione della parte amministrativa è stata indetta la gara, conclusasi nel dicembre 2007. A vincerla l’associazione temporanea d’imprese Icei-Coci. Per l’apertura del cantiere, consegnato all’Ati nel febbraio 2008, adesso, manca un ultimo passaggio: la firma dell’atto di sottomissione da parte della ditta.
L’assessore saccense ai Lavori pubblici, Antonio Turturici, sentito il Rup Salvatore Pirrone, comunque, assicura che non ci vorrà molto tempo. Addirittura, potrebbe essere questione di giorni. Turturici, forse per scaramanzia, non ha voluto fare una previsione sulla data d’inizio dei lavori. Anche se tutto fa pensare che possano partire già a gennaio. Si realizzeranno opere edili, impianti tecnologici, elettrici e meccanici, sistemi di sicurezza e verranno sistemate le aree esterne. Le operazioni, salvo imprevisti, dovrebbero durare all’incirca due anni. Questo significa che, volendo essere ottimisti, nei primi mesi del 2013, Sciacca potrebbe avere finalmente un teatro.
Da quando, nel dopoguerra, è stato abbattuto il Politeama Mariano Rossi, infatti, la città è priva di una struttura del genere. Il Teatro popolare avrà una grande sala da 1200 posti e una più piccola da 280. Qualcuno asserisce che per Sciacca (45 mila abitanti) sia sovradimensionato. Sempre meglio di non averlo, però.
Degrado. Sentimenti negativi da cancellare
SCIACCA (AG) – Dal momento in cui, nel 1982, operai e mezzi lasciarono il cantiere del Teatro popolare, a prendere il loro posto è stato il degrado. Per 27 anni, ed è cosi ancora oggi, la gigantesca scatola in cemento armato posizionata sul viale delle Terme, a due passi due dal centro storico, è stata abbandonata a se stessa. Vestito i panni di incompiuta, di cattedrale nel deserto. Tanto da spingere i saccensi a provare un forte ribrezzo nei suoi confronti, sebbene i luminari dell’architettura italiana lo considerino un autentico gioiello. Nella gente comune ha sempre suscitato cattivi pensieri: l’enorme spreco di denaro pubblico, le magagne della vecchia politica (non che la nuova sia meglio!). Circostanze che hanno portato e portano chi passa davanti il Samonà a girare la testa dall’altra parte e pronunciare frasi colorite. Insomma, solo il suo completamento e la conseguente entrata in funzione potranno cancellare anni e anni di rabbia, vergogna e sdegno. Speriamo sia la volta buona.