Gdo, fine dello strapotere? Anche in Sicilia arriva la crisi

PALERMO – La crisi in Sicilia arriva anche per la grande distribuzione. Sono i primi segnali che cominciano a manifestarsi e che investono anche i grandi marchi dei supermercati. Proprio la grande distribuzione in questi anni era stata l’ancora di salvezza della Sicilia in termini statistici: la domanda era cresciuta e ad arrancare erano state solo le piccole attività commerciali. Al contrario in questi ultimi mesi anche questo settore annaspa.
Pur non essendo in presenza di dati statistici omogenei, dal momento che si parla di una crisi emergente, comunque i segnali già ci sono ed anche più che evidenti. Ad esempio uno dei grandi marchi della Gdo, la Coop, ha rischiato di mandare a casa in questi giorni circa 300 lavoratori in tutta la Sicilia. I licenziamenti erano stati già preannunciati qualche mese fa e solo al termine di una lunga trattativa la vertenza è rientrata. A comunicarlo è Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia: “Siamo soddisfatti per essere riusciti, con grandissima difficoltà, a salvare 273 lavoratori. Nonostante le proposte avanzate dall’azienda, che chiedeva anche sacrifici economici per tutti i lavoratori per potere abbassare il costo del lavoro, si è riusciti a portare a casa l’obiettivo della salvaguardia dei lavoratori e dell’impresa intaccando il meno possibile il reddito dei lavoratori”.
L’accordo dovrà comunque essere sottoposto ai lavoratori che si dovranno esprimere durante le assemblee unitarie che si stanno programmando. Soltanto dopo arriverà la ratifica in direzione regionale del lavoro. L’intesa prevede tra l’altro la sospensione della pausa retribuita, un turno di 40 ore settimanale per i full time, il riconteggio delle ore dei part time in proporzione al full time con la sospensione dei permessi retribuiti maturandi, fatto salvo il mantenimento delle 32 ore di permessi all’anno. Previsto inoltre l’utilizzo dello strumento della flessibilità oraria, che prevede un numero di ore lavorate che può variare ogni settimana, anche se sarà comunque regolamentata attraverso alcuni paletti che hanno l’obiettivo di scongiurare forme di abuso e un utilizzo discrezionale, fermo restando la volontarietà per il part time.
Altro grande marchio in difficoltà è il Carrefour: il punto vendita di via Lanza di Scalea, a Palermo, è stato costretto a cambiare insegna. In attesa che vengano completati i lavori i dipendenti saranno dirottati negli altri punti vendita già acquisiti a partire dal 2015. “Il cambio di insegna – dichiara Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Sicilia – e la presenza di un corner dedicato ad un altro marchio può essere l’occasione per ridare slancio all’intero punto vendita di via Lanza di Scalea. I lavoratori non pagheranno pegno per l’operazione commerciale. Ed è il risultato più importante”.
Ciò che preoccupa è il fatto che ad oggi, dati alla mano, a reggere il settore è stata proprio la grande distribuzione. Secondo un’analisi della Cgia di Mestre la Sicilia ha subito un tracollo delle piccole attività commerciali alimentari proprio per lo strapotere della Gdo. Nel 2016 ci sarebbe stato un calo delle “botteghe” del 13,5%, il terzo peggior dato in negativo in Italia. “La crisi, il calo dei consumi, le tasse, la burocrazia, la mancanza di credito e l’impennata del costo degli affitti sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli imprenditori ad abbassare definitivamente la saracinesca della propria bottega” è l’analisi della Cgia.