Stessa gratitudine i cittadini devono avere nei confronti della Magistratura requirente e giudicante perché riesce sempre a rimettere a posto le eventuali deviazioni interne.
L’assoluzione di Clemente Mastella e della moglie, Sandra Lonardo, conferma come i cittadini debbano avere fiducia nelle toghe, che in quel caso non hanno accolto per niente le accuse basate su indizi e non su prove che avessero dimostrato la colpa al di là di ogni ragionevole dubbio. Ovviamente, dovremo attendere le probabili ulteriori due sentenze di secondo e terzo grado.
La questione che riguarda l’ex primo ministro, Matteo Renzi, è esplosa in queste ultime due settimane con particolare fragore perché sembra che emergano elementi che in prima considerazione facciano supporre una sorta di congiura fra il pm John Woodcock, il maggiore dei carabinieri, Gianpaolo Scafarto, supportati dal Fatto Quotidiano e dal direttore, Marco Travaglio.
Quest’ultimo ha una forte antipatia per Renzi e farebbe qualunque cosa per dimostrare la sua tesi che è poi la linea editoriale del quotidiano da lui diretto. Ma le ipotesi sono una cosa, i fatti sono un’altra e gli stessi fatti possono essere visti in bianco o in nero.
Il Pubblico ministero Woodcock non è nuovo ai flop delle sue inchieste e ricordiamo le parole del Primo Presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio quando, all’inanugurazione dell’anno giudiziario 2017, ha pronunciato una severa ammonizione dei confronti dei giudici requirenti: “Occorre aprire una finestra sulle indagini dei Pm”.
La finestra dovrebbe avere il controllo dei risultati fra indagini e condanne. Se un Pm apre cento fascicoli e non ottiene nessuna condanna, non si può avere considerazione del suo lavoro. Ma vi sono Pm che aprono cento fascicoli e ottengono 70-80 condanne: dieci e lode.
Nessun uomo di Stato deve operare per acquisire notorietà ma ognuno deve osservare la regola etica del rispetto dei cittadini e, contestualmente, colpire senza indugio e con la massima severità coloro che commettono reati di ogni genere. Maggiore severità va usata per i reati compiuti dalla criminalità organizzata e quelli contro la corruzione.
Fiducia nelle Istituzioni che funzionino con rigore e rispetto delle regole etiche, oppure non c’è lo Stato.