Orrore nel catanese: violentata dottoressa alla Guardia medica

Un dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni, nel catanese, è stata aggredita e violentata da un 26enne. Il giovane, un italiano di 26 anni residente nello stesso paese etneo, è stato arrestato da carabinieri della compagnia di Acireale.
Secondo una ricostruzione, il giovane sarebbe entrato nella guardia medica con la scusa di farsi curare. Sarebbe invece andato in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi sequestrato e violentato la dottoressa che era in servizio.
"L’ho sentita gridare ‘aiuto, aiuto’ e ho immaginato che cosa stesse accadendo, per questo ho chiamato i carabinieri che sono arrivati subito". È stato un 53enne del posto a dare l’allarme.
"Mi sono affacciato dal balcone – ha aggiunto – e ho visto la dottoressa uscire urlando assieme a un uomo con i pantaloni ancora abbassati. Sono arrivati i carabinieri che hanno soccorso la donna e arrestato l’uomo". Quest’ultimo è un operaio originario di Santa Venerina con piccoli precedenti penali. La vittima è ricoverata nell’ospedale di Acireale per gli accertamenti di rito. Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania.
"E’ diventato un bollettino di guerra. Non ho parole per commentare l’efferatezza di quanto successo. E’ inconcepibile che, ancora oggi, dopo appelli, denunce, richieste di incontri con i prefetti e comunicati stampa, succedano queste cose". Lo afferma il segretario territoriale della provincia di Catania e coordinatore nazionale della Federazione sindacati indipendenti Fsi-Usae, Calogero Coniglio.
"Abbiamo sempre chiesto – continua Coniglio – che le guardie mediche non venissero collocate in periferia ma in centro, in luoghi illuminati e frequentati. Bisogna rafforzare i controlli in tutti i luoghi dove vengono erogati servizi pubblici senza aspettare che prima ci scappi il morto. L’Asp deve fare qualcosa, altrimenti deve ritenersi responsabile di quanto sta succedendo"