CATANIA – Aprile dovrebbe rappresentare il mese di svolta della storia della questione rifiuti in Sicilia. Fabio Mancuso, presidente della quarta commissione Territorio Ambiente, al Qds indica tempi e modi che dovrebbero porre fine all’emergenza economica-finanziaria, sanitaria, che hanno segnato la storia sociale di un territorio, in particolare quella dei 18 comuni etnei appartenenti all’Ato Simeto 3. Il deputato Ars in quota Pdl, individua quale percorso (ordinario e straordinario) le commissioni (Territorio e Bilancio) hanno attivato per giungere a una soluzione prima “tampone” e poi (si spera) definitiva della questione rifiuti in Sicilia.
Presidente Mancuso, la tanto attesa riforma delle Ato in quale fase del suo iter legislativo è giunta?
“La legge è già stata esitata dalla commissione Territorio e Ambiente. In questa fase è il commissione Bilancio per la copertura finanziaria. Prevedo che vada in aula per i primi d’aprile”.
Nel frattempo, in che modo si potranno rincorrere le emergenze di bilancio economico-finanziario che in tutta la Sicilia, le Ato e i Comuni stanno affrontando?
“Stiamo varando una norma di transizione per affrontare l’emergenza in corso. A breve sarà attivato per i Comuni, un fondo di rotazione presso l’assessorato al Bilancio, dove sarà possibile attingere dei fondi, delegando l’assessorato a rimpinguare quei fondi con la riscossione”.
Dalla norma d’emergenza di prossima emanazione, alla riforma strutturale delle Ato. Quali sono “pilastri” della legge che la sua commissione ha già esitato?
“La riduzione delle Ato era un dato di fatto, le zone territoriali omogenee, i Comuni che devono dotarsi d’infrastrutture per fare una raccolta differenziata in modo ottimale, il ritorno dell’Iva ai Comuni”.
Il sindaco di Paternò Pippo Failla (noto alle cronache per la polemica permanente con l’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque) al Qds si è dichiarato favorevole a una riforma che individui un unico soggetto che si occupi dell’intero processo della filiera del rifiuto solido urbano. La legge esitata dalla commissione Territorio e Ambiente, punta al referente unico come soluzione?
“Era una buona idea in teoria. Bisogna distinguere le varie fasi della raccolta dei rifiuti che rappresentano momenti diversi, non assimilabili o che si possano accorpare a un unico soggetto. La gestione delle infrastrutture, del rifiuto in discarica e della riscossione dalla legge saranno mantenute fasi distinte”.
Dunque, sboccerà una nuova primavera anche per il sistema siciliano della raccolta dei rifiuti?
“Difficile da valutare a priori. A posteriori, si potranno tirare le somme di questa nuova legge in materia rifiuti. Ogni tentativo di riforma, anche il migliore sulla carta, risulterà vano, se gli sforzi non saranno congiunti da parte di tutti gli “attori” della filiera de rifiuto: cittadini, Ato, Comuni”