Ma come può, il primo giornale economico italiano, connettere l’assunzione di dipendenti pubblici di cui non vi è alcun bisogno, con la ripresa?
Quei giornalisti, essendo classificati come economici, dovrebbero sapere che la spesa corrente di uno ha una leva di uno, cioè mette in moto una unità economica; mentre la spesa per investimenti ha una leva di cinque, cioè mette in moto cinque unità economiche.
Dal che, si deduce che un governo, una giunta regionale o comunale, dovrebbero fare dimagrire le uscite per spesa cattiva e stornare la cifra risparmiata indirizzandola verso gli investimenti.
Ma poi, come si può pensare di assumere personale senza che gli enti abbiano un Piano aziendale che stabilisca con precisione il fabbisogno per qualifica?
Le vecchie piante organiche sono obsolete e fuori dalla realtà. Se Governo e giunte locali dovessero pensare di assumere in base ad esse, continuerebbero lo sperpero del denaro pubblico che ancora è abbondante.
E tutto questo gli italiani non se lo possono permettere. Ecco perché dovrebbero sanzionare questa demagogica iniziativa, seppure solo verbale.
Molti si chiedono come sia possibile che ad ogni concorso pubblico di qualunque livello partecipino migliaia o decine di migliaia di aspiranti. Le risposte sono nei fatti.
La prima è stata scritta all’inizio di questo pezzo, la seconda è che nel settore privato, pur essendoci offerte innumerevoli, molti di questi aspiranti al posto pubblico non potrebbero accedervi per carenza di competenze. Nel settore privato o si è capaci o si è cacciati.
E ritorniamo alla questione del merito, assente totalmente nella Pubblica amministrazione, pur essendovi al suo interno innumerevoli dirigenti e dipendenti bravi e professionali, che meriterebbero di guadagnare molto di più dei loro colleghi incapaci e fannulloni.
Ma questa distinzione non viene fatta, con la conseguenza che bravi e incapaci vengono trattati allo stesso modo: una vergogna tutta italiana.
Sarebbe opportuno che il Governo prendesse una posizione precisa secondo la quale nessuna assunzione pubblica venga consentita in assenza di rigorosi Piani aziendali, anche in base a fabbisogni e costi standard.