Una guida agli screening sui più piccoli realizzata dai medici del Bambin Gesù

in collaborazione con ITALPRESS
 
ROMA – Una guida su quando e come effettuare screening oculistici, ortopedici, dentistici fino allo screening neonatale esteso alle malattie metaboliche. È quella messa a punto dai medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e contenuta nel numero di settembre di “A scuola di salute”, magazine digitale a cura dell’Ibg (Istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell’adolescente).
“Gli screening oculistici – ricordano gli esperti del Bambino Gesù – hanno lo scopo di individuare patologie oculari in maniera semplice e non invasiva. Il primo screening va effettuato alla nascita attraverso il test del riflesso rosso in campo pupillare e serve a individuare, tra gli altri, il retinoblastoma (tumore oculare che può compromettere non solo lo sviluppo visivo, ma mettere a rischio anche la sopravvivenza del piccolo), la cataratta congenita e la retinopatia del prematuro. Lo screening può essere eseguito dal neonatologo o pediatra presso il punto nascita prima della dimissione del neonato. Entro i tre anni di età è raccomandato uno screening visivo che serve a escludere difetti refrattivi o di vista, presenza di ambliopia (in gergo ‘occhio pigro’), strabismo o anomalie della motilità oculare. Il controllo, eseguito dall’ortottista e dall’oculista pediatra, si basa sull’impiego di test molto semplici e di rapida esecuzione”.
Sono tre, invece, i periodi in cui effettuare controlli ortopedici: il primo alla nascita (si verificano tra gli altri displasie congenite all’anca e altre malformazioni, piede torto congenito, torcicollo, tibia curva congenita); poi alla “seconda infanzia”, una volta acquisita la posizione eretta e la deambulazione su due piedi (in questo periodo si verificano, tra gli altri, eventuali difetti in deambulazione, claudicazione e piede piatto); infine nella fase pre-adolescenziale, in cui si controllano patologie della colonna quali scoliosi e cifosi.
“Il primo controllo odontoiatrico – suggeriscono gli esperti – può avvenire quando si è completata la dentizione “da latte” (circa 3-4 anni). Tuttavia, in presenza di problematiche importanti come ad esempio mancata eruzione dei denti da latte o malformazioni, si può anticipare il controllo odontoiatrico. Per evitare un impatto brusco con la poltrona del dentista è importante che le visite vengano effettuate anche in assenza di condizioni di urgenza o dolore. Durante la prima visita il bambino ha l’opportunità di prendere confidenza con l’ambiente e con il personale odontoiatrico che deve essere adeguatamente preparato all’accoglienza psicologica del piccolo paziente. L’odontoiatra spiegherà ai genitori le regole di igiene orale e alimentare da osservare, valuterà lo stato di salute dei tessuti duri e molli della bocca, nonché delle articolazioni temporo-mandibolari”.
Un capitolo a parte è dedicato alle seicento malattie metaboiche, che costituiscono circa il 10% delle malattie rare. Grazie allo screening neonatale esteso (Sne) è possibile individuare oltre 40 malattie tra loro differenti. Si tratta di malattie in cui la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono evitare l’insorgenza di sintomi invalidanti e, nei casi più gravi, anche la morte. La positività allo screening rappresenta l’inizio di un percorso ed è per questo che si parla di "sistema screening. L’esito positivo dello Sne non equivale a una diagnosi di malattia: in caso di positività, il neonato viene convocato in tempi rapidi e sottoposto a ulteriori esami. Se esso è confermato viene subito avviata la terapia, basata su modifiche della dieta e sull’impiego di farmaci e vitamine. La terapia è specifica per ciascuna malattia e deve essere seguita in centri altamente specializzati. Oltre alle cure standard, in alcune malattie individuabili con lo Sne il trapianto di fegato si è dimostrato particolarmente efficace”.