Lo stesso accadrà in italia con il successo di Lega e Fratelli d’Italia e forse anche di Forza Italia per il comportamento scriteriato del Governo Renzi e di quello Gentiloni nell’accoglienza di quei poveretti sbarcati sulle nostre coste in centinaia di migliaia.
L’opinione pubblica è rimasta scioccata dal comportamento lassista dei due governi e ha fatto sentire alta la protesta non già come un giusto sentimento di solidarietà verso chi ha bisogno, ma contro il disordine e l’affarismo che si è diffuso con queste operazioni.
L’abbiamo scritto più volte: dietro l’accoglienza e l’ospitalità si è sviluppato un business indecoroso di cooperative e associazioni di volontari. Ancor più indecoroso è stato tutto il meccanismo delle Ong che si sono traformate in comodi traghetti spesso in combutta con i trafficanti di carne umana. Andavano a prendere i poveracci pressoché vicino alle coste libiche!
C’è voluto il rigoroso ministro dell’Interno, Marco Minniti, che quasi con un colpo di bacchetta magica ha risolto il problema tant’è che da luglio gli sbarchi si sono ridotti a un decimo.
Ma non sarà così perché i competitori del Pd non hanno argomenti e reputazione superiori. Quando governava Berlusconi non si fecero le rifgorme e non si tagliarono le unghie ai privilegiati. Quando ha governato Prodi lo scenario non è cambiato con Bertinotti che faceva la cicala. Oggi che l’alternativa sarebbe il M5s ci accorgiamo che città come Roma o Livorno o Ragusa o Bagheria non possono certamente issare il vessillo di chi sta facendo riforme strutturali tagliando i privilegi che sono tutti là.
Angela Merkel farà comunque il suo governo, probabilmente, insieme a Liberali e Verdi. La quadri-leader ha le capacità di mettere insieme anime opposte come i suoi probabili alleati, mediando i loro obiettivi.
Cosicché, la locomotiva tedesca, con il quarto e ultimo mandato della loro Cancelliera, riprenderà ancora più forte la sua marcia, ovviamente cambiando registro sugli immigrati e probabilmente serrando i ranghi e pressando la Bce perché cessi al più presto il Qe, in modo da ripristinare le normali condizioni di mercato, com’erano prima della grande crisi.