Ecco l’insegnamento del grande maestro: tutto il Paese deve andare a tempo in una azione armoniosa derivante da persone che hanno competenze.
Ecco come si sposa il grido di Matteo Renzi con la pacata riflessione di Ennio Morricone.
Le competenze si cominciano ad apprendere a scuola, si dovrebbero approfondire all’Università e negli studi specialistici successivi alla laurea magistrale. Ma, durante il periodo scolastico e universitario, i giovani dovrebbero frequentare le imprese, in modo da annusare com’è il lavoro, quello vero, e cominciare a capire che non vi è lavoro serio e produttivo se esso non va a tempo.
Ma insegnanti di scuola e professori universitari non hanno capito bene che non devono trasferire ai loro allievi nozioni bensì concetti e soprattutto le regole del metodo. Ordine e metodo sono la base di un lavoro serio, anche di chi fa il puliziere, perché chiunque deve seguire il vecchio detto: “Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa”. Chi non ha ordine e metodo non ottiene risultati sufficienti, ma mediocri, come lo è chi lavora in questa maniera.
Intendiamoci, vi sono tanti pubblici dipendenti appassionati, ma il sistema pubblico non può accontentarsi di chi ha buona volontà e senso dell’onore, quello riportato dall’articolo 54 della Costituzione relativamente ai pubblici dipendenti. Vi deve essere un sistema, ovvero un metodo in base al quale ognuno deve sapere il da farsi e quale risultato deve produrre. Poi occorre un sistema di controlli che accerti se tali risultati siano stati raggiunti.
Il Governo Gentiloni vuole stanziare 2 mld per l’aumento dello stipendio dei dipendenti pubblici. Tenuto conto che essi sono super pagati rispetto ai servizi resi, l’iniziativa è quantomeno inopportuna.
In ogni caso, se proprio si dovesse consentire la grossa spesa annunciata, quantomeno gli aumenti dovrebbero essere variabili e tutti connessi ai risultati. Gli aumenti fissi e uguali per tutti sono veleno perché si alimenta il malcostume e non si innesta il processo di qualificazione che distingue i bravi dagli incapaci.