La Banca d’Italia, come si sa, è autonoma dal potere politico. Il suo Governatore viene nominato dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio. Evidentemente, i due vertici devono concordare il nome di chi diviene Governatore.
L’attuale Visco si è premurato di comunicare all’opinione pubblica che le sue azioni sono state concordate con il Governo, con ciò ha esplicitamente detto che esse non erano indipendenti dalla politica perché se lo fossero stati, non ci sarebbe stato bisogno di fare alcuna consultazione. Perciò, stona quella precisazione con la posizione indipendente dell’ex Istituto di emissione.
Tolta questa funzione, ora demandata alla Bce, guidata da Mario Draghi, la Banca d’Italia ha il preciso compito di controllare il buon funzionamento di tutto il sistema bancario e soprattuto quello delle piccole banche dove vi possono essere dei favoritismi. Non che i favoritismi non vi siano nelle grandi banche, ma il sistema di controllo è più preciso.
La mozione approvata su impulso di Renzi, ripetiamo, è un atto coraggioso, perché attacca frontalmente uno dei poteri forti che incidono sulla vita del Paese e dei suoi abitanti.
Il direttore di un giornale risponde di tutto quello che scrivono i propri giornalisti. Non si capisce perché l’attuale Governatore Visco non debba rispondere della eventuale incapacità dei propri sottoposti. Ciò senza voler pensar male a fattispecie di reato.
Quindi, la questione posta da Renzi è chiarissima e non può che avere audience presso i vertici istituzionali. Non c’è stata sufficiente vigilanza, per impedire ciò che invece si è verificato, dunque l’attuale Governatore non può essere riconfermato.
Ovviamente, questa è la posizione di un partito. bisognerà vedere quali altri partiti prenderanno posizioni diverse o opposte e da lì si potrà dedurre se vi sono comparaggi.
Non sappiamo se il Presidente del Consiglio proporrà al Presidente della Repubblica la conferma di Visco o il nome di un nuovo candidato. Sappiamo che la questione è stata squarciata da un atto politicamente forte e portata alla doverosa attenzione dell’opinione pubblica con chiarezza e senza tentennamenti.