Gas inerti di uso alimentare per una perfetta igienizzazione

In tema di applicazioni industriali dei gas inerti di qualità alimentare per sconfiggere calcare e biofilm, abbiamo sentito l’opinione professionale dell’ing. Lucio Piticchio, esperto in materia.
Ing. Piticchio, più volte alle nostre domande in tema di igienizzazione degli impianti idrici lei ha risposto parlandoci di un nuovo efficacissimo rimedio scientifico, rappresentato dall’immissione di gas alimentari inerti nella rete idrica per rimuovere il calcare e l’insidiosissimo biofilm.
Può illustrarci adesso alcuni casi di applicazione di successo di tale nuova tecnologia?
“Come più volte spiegato, la soluzione di gas inerti di uso alimentare viene utilizzata in concentrazioni vicine ai limiti di idrosolubilità in acqua, senza alcuna pericolosa alterazione dei parametri fisico/chimici, rientrando nei limiti previsti.
Si tenga conto che nel corso del normale funzionamento di un pozzo, di un impianto industriale o di una rete idraulica si riscontra sempre almeno una delle seguenti condizioni: diminuzione dell’efficienza idraulica, con occlusioni fisiche, formazione di pellicole biologiche, deposito di materiali, corrosione delle tubazioni, scarsa qualità biologica dell’acqua che presenta odore e sapore sgradevoli, emungimento di acqua rossastra.
Ebbene, utilizzando le suddette soluzioni di gas inerti di qualità alimentare si ottiene sin da subito la pulizia della rete idrica e la rimozione di tutto il calcare depositato senza sospenderne il funzionamento e senza utilizzare acidi altamente corrosivi ed inquinanti: in tali casi le analisi di laboratorio hanno evidenziato che l’acqua non subisce cambiamenti organolettici o chimici.
Utilizzandole inoltre per il trattamento di acque di raffreddamento nelle piattaforme petrolifere, si è ottenuto il risultato del blocco della crescita ed eliminazione della mucillagine e delle alghe nel tratto di tubazione di prelievo dal fondo marino.
Utilizzate ancora per il trattamento dell’intero impianto idrico di prestigiose strutture alberghiere nelle quali si utilizzavano prima sistemi di addolcimento a resine, il risultato è stato straordinario, poiché le resistenze elettriche non hanno più mostrato le caratteristiche incrostazioni calcaree che ne riducevano l’efficienza anche a danno dei costi economici dell’energia elettrica”.
Ing. Piticchio, ci sono altre applicazioni del nuovo sistema che magari possono risultarci più familiari?
“Certamente, mi viene da pensare all’utilizzazione sperimentale che si sta compiendo in campo alimentare, laddove preso atto dell’effetto ottenuto sulla flora microbiologica, sono stati avviati test su bevande alimentari, in alternativa ai tradizionali processi di pastorizzazione”.