PALERMO – Si è già messo al lavoro il neo Presidente della Regione Nello Musumeci, eletto con quasi il 40% dei voti, anche se è andata a votare la metà degli aventi diritto. L’esponente del Centrodestra è apparso davanti alle telecamere dopo il termine dello soglio elettorale visibilmente affaticato, ma sembra si sia messo subito al lavoro nella propria abitazione di Catania per esaminare i dossier sulla Regione per affrontare fin da subito le emergenze che attanagliano l’Isola.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è recato subito a Catania per congratularsi con il neo Presidente e per salutare i deputati della lista Noi con Salvini che hanno conquistato il seggio a Palazzo dei Normanni. Tornando alle priorità che impegneranno nei prossimi giorni il governatore Musumeci, si parla innanzitutto di un incontro che il Presidente siciliano avrà con Antonio Tajani, Presidente della Commissione Europea perché Musumeci punta soprattutto a utilizzare appieno i fondi europei.
Alla Sicilia il programma 2014-2020 destina circa 9 miliardi di euro. Una cifra di tutto rispetto che se utilizzata con criterio porterebbe un fiume di denaro in Sicilia, occasione che invece il governo precedente ha mancato.
Ma se è vero che ha vinto il Centrodestra conquistando la maggioranza in Parlamento con 36 seggi, il vero successo in Sicilia lo hanno conquistato i deputati del Movimento Cinquestelle. Il perché lo spiegano i numeri: Musumeci si era candidato a Presidente anche nel 2012 e in quella occasione aveva preso 521.022 voti, così aveva fatto anche Gianfranco Miccichè prendendo 312.112 voti. A distanza di cinque anni i voti che Musumeci ha preso sono stati 830.821, con l’apporto elettorale di Micciché. Praticamente gli stessi. Invece, Cancelleri nel 2012 aveva ricevuto 368.006 preferenze, mentre in questa tornata elettorale ne ha presi quasi il doppio 722.555, conquistando da solo e senza alleanze, ben 20 seggi. Una forza questa di Beppe Grillo, che il Centrodestra dovrà imparare a non sottovalutare, perché potrebbe bastare una discordia all’interno della compagine di Centrodestra per perdere la risicata maggioranza in Parlamento.
Una situazione che purtroppo si era già verificata nella scorsa legislatura, che ha portato ad un disastroso immobilismo legislativo. Ed anche se il Pd non ha conquistato i voti che sperava, si trova in Parlamento con 11 deputati che potranno senza dubbio fare la differenza. Per questo già il Presidente della Regione ha rilasciato una dichiarazione di distensione nei confronti dell’opposizione: “La politica deve tornare a essere credibile e autorevole e questo può farlo solo l’esempio del buon governo. Non mi nascondo le difficoltà di questo impegno, ma mi conforta anche la consapevolezza di avere la maggioranza in parlamento e confido nel senso di responsabilità dell’opposizione che saprà essere presente alle proprie responsabilità”.