Basta con i cambiacasacche all’Ars: seguiamo l’esempio del Senato

PALERMO – Il nuovo regolamento del Senato, portato avanti dal presidente Pietro Grasso, è una strigliata a trasformisti e cambiacascche, ovvero quei (tanti) parlamentari che lasciano il gruppo nel quale sono stati eletti e ne creano di nuovi, spezzettando l’assetto della camera alla quale appartengono.
 
Le nuove regole, che hanno ottenuto il via libera della Giunta e si apprestano ad andare in Aula per l’approvazione, renderanno molto più difficoltosa, infatti, la costituzione di nuovi gruppi parlamentari, riducendo di conseguenza i costi aggiuntivi finora sopportati dal Parlamento. 
 
Cosa accadrebbe applicando gli stessi criteri all’Assemblea regionale siciliana? Il contenimento dei costi sarebbe certo: in Sicilia, infatti, in conseguenza dei continui valzer politici in partiti e partitini, la geografia dell’Ars durante la XVI legislatura, appena conclusa, si è modificata spesso e ben 40 deputati hanno cambiato gruppo parlamentare, con 12 gruppi costituiti, per un costo solo nel 2016 di 7 milioni di euro, mentre nella XIV legislatura i gruppi erano 7.
 
Il quadro completo della situazione siciliana lo troverete domani nel servizio sul Quotidiano di Sicilia