Energia, la svolta sostenibile guidata dalle Isole più piccole

PALERMO – Le isole più piccole d’Italia potrebbero diventare il simbolo della rinascita sostenibile attraverso soluzioni innovative e smart per la produzione di energia elettrica. Una prospettiva che ha visto un tassello determinante con la firma di un Protocollo d’intesa, tra Legambiente e Terna, per sostenere il progetto Smart Islands, così da promuovere tutte le iniziative necessarie a diffondere e accrescere la cultura della sostenibilità in campo ambientale, sociale ed energetico. Tra le priorità previste c’è la riqualificazione di aree degradate ai fini di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel pieno rispetto del territorio.
 
L’intesa, che supporta l’ammodernamento e l’efficientamento dei sistemi elettrici nelle isole non connesse alla rete elettrica nazionale grazie all’utilizzo di soluzioni innovative che integrano fonti green, stoccaggio energetico e mobilità urbana, si muoverà in due step: identificazione dei siti idonei in termini funzionali e paesaggistici e quindi “confronto con le comunità locali e le istituzioni al fine di valutare l’iter autorizzativo necessario per realizzare le opere individuate e la loro fattibilità”.
 
Sono già tre gli obiettivi identificati per avviare le fasi di studio. C’è anche la siciliana Pantelleria, assieme alle Isole di Giannutri e del Giglio, per le quali “l’accordo prevede – si legge in una nota di Terna – di avviare soluzioni di fattibilità riguardanti anche la riqualificazione delle aree adibite a discariche al fine di verificare la realizzazione di impianti rinnovabili”. Si è stabilito che, in una ulteriore fase, l’accordo venga poi esteso allo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili su altre isole non interconnesse.
 
Per Luigi Michi, responsabile strategia e sviluppo di Terna e ad di Terna Plus, è un accordo “coerente con il progetto di Terna per far diventare, non solo le Isole di Giannutri, del Giglio e l’Isola di Pantelleria, ma anche le altre Isole italiane non interconnesse delle vere e proprie Smart Islands, grazie ad interventi studiati per coniugare le esigenze elettriche con quelle ambientali”. Quella delle piccole isole resta una sfida “emblematica per la sostenibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per la produzione di energia pulita”, ha spiegato Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, e “siamo convinti che nelle isole minori italiane ci siano, infatti, le condizioni per realizzare un cambiamento positivo a vantaggio dell’ambiente e dei cittadini, della qualità e dell’occupazione con ricadute positive sull’attrattività turistica”.
 
Non si tratta soltanto di risparmio enegetico e sostenibilità, ma anche di un abbattimento dei costi in bolletta e del rilancio dell’occupazione green. Nel 2015, uno studio commissionato da Greenpeace in Italia, Croazia, Grecia e Spagna, ha analizzato la situazione delle piccole isole italiane, tra cui Lampedusa, Pantelleria e Favignana, stimando come le piccole realtà, che continuano ad alimentarsi producendo energia da vecchi generatori diesel, abbiano un peso da 70 milioni di euro sulle bollette dei cittadini italiani. Iniziative sostenibili permetterebbero anche di creare una nuova occupazione.