Musumeci: “Non avrei candidato Luigi Genovese”

PALERMO – Nello Musumeci, rompe il silenzio sugli impresentabili e parla agli Stati Generali della lotta alle mafie in corso a Milano. Per il Presidente siciliano, nessuna lista è esclusa dal pericolo di candidare cosiddetti “impresentabili” ed è quindi necessaria una soluzione legislativa. Per risolvere il problema della mafia “abbiamo il dovere di passare dalle parole ai fatti – ha detto – Credo che alcune norme vadano modificate, per esempio quelle che riguardano lo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose e quelle che riguardano i cosiddetti impresentabili”.
 
Non basta il codice penale – ha aggiunto il governatore – non bastano le leggi dello Stato vigenti, compresa la legge Severino, serve un codice etico con poteri sanzionatori, altrimenti non renderemo mai impermeabili le Istituzioni alle pressioni esterne, di qualunque tipo siano”.
 
Occorre rivedere la normativa e lo faccio con la consapevolezza che in Sicilia c’è una nuova consapevolezza antimafia – ha concluso Musumeci – I politici non vengono da Marte, ma li esprimono i cittadini, e la politica è specchio della società, ma qualche volta deve avere anche l’ambizione di esserne guida, non solo lo specchio”. “Serve una modifica della legge sulle candidature- ha detto convinto Musumeci, che ha ricordato come sia presentabile per la legge un politico che passeggia in centro con un capomafia anche se è eticamente sbagliato. Per questo il governatore è convinto che serva “un codice etico sottoscritto da tutte le forze politiche”.
 
Sulla vicenda del giovane Luigi Genovese ha detto che “se fosse mio figlio prenderei a calci chi dice che è impresentabile perché il padre è stato condannato in primo grado: ha 21 anni – ha aggiunto – è uno studente di giurisprudenza ed è incensurato: per le leggi dello Stato è presentabilissimo”. “Io mi indigno di chi si indigna – ha concluso – È da 70 anni che in Sicilia le liste elettorali sono frequentate da personaggi chiacchierati”.
 
Musumeci, però, ha anche aggiunto che non avrebbe candidato Luigi Genovese, se fosse stato nel suo partito. “Il coordinatore del suo partito, però, se ne è assunto la responsabilità – ha detto Musumeci che ha anche voluto rispondere alle dichiarazioni di Di Battista del Movimento Cinquestelle che aveva dichiarato che il voto in Sicilia è stato inquinato dagli impresentabili – “Bisognerebbe cominciare a guardare gli indagati e i personaggi chiacchierati nelle liste del Movimento Cinque stelle, e continuare con tutte le altre liste. Nessuno, e ripeto, nessuno può dare lezioni di moralità. Il problema c’è e riguarda tutti. Invece di tentare di recuperare una verginità perduta, si cerchi di trovare una soluzione normativa”.
 
Come si ricorderà diversi deputati eletti il 5 novembre all’Assemblea regionale siciliana sono rimasti coinvolti in vicende giudiziarie. Tra questi, c’è Cateno De luca, il deputato regionale arrestato subito dopo le elezioni e scarcerato quattro giorni fa dal Gip.
 
Proprio ieri, il tribunale del Riesame ha annullato anche le misure interdittive nei suoi confronti. L’interdizione consisteva nel divieto di ricoprire ruoli apicali negli enti coinvolti nell’inchiesta per evasione fiscale. Disposta anche la restituzione dei beni immobili della Fenapi ancora sequestrati.
 
Al termine degli Stati Generali, Musumeci dovrà rientrare in Sicilia per decidere la definitiva squadra di governo, sulla quale si stanno confrontando i partiti di maggioranza.