Dal Politecnico di Milano un appello rivolto a istituzioni e mondo produttivo

in collaborazione con ITALPRESS
 
MILANO – “Abbiamo dimostrato di avere le competenze tecniche e di disporre del miglior capitale umano, di essere ambiziosi e allo stesso tempo pragmatici. Chiediamo a istituzioni e mondo produttivo di proporre le prossime sfide a cui lavorare insieme. Abbiamo intuizioni e idee per essere insieme motore dell’innovazione del Paese”. Con queste parole, nel corso del suo discorso all’inaugurazione del 155° anno accademico del Politecnico di Milano, il rettore dell’Ateneo Ferruccio Resta ha chiamato a raccolta mondo produttivo e istituzioni per dare, in una logica di sistema, una spinta innovativa per l’Italia.
 
“È necessario – ha aggiunto – allineare il numero dei dottorandi italiani a quello degli altri Paesi europei e se si vuole un modello da seguire in Italia bisogna guardare al Politecnico, che dal 2010 ha visto un aumento del 35% dei laureati e il raddoppio degli studenti stranieri, a conferma della nostra crescente attrattività internazionale. Chi si laurea al Politecnico ha più possibilità di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro e abbiamo guadagnato 100 posizioni nel ranking internazionale delle università”.
 
“Artefici di questi traguardi – ha sottolineato – sono i 42 mila studenti, i 3 mila docenti e i 1.200 tecnici che rappresentano la nostra anima. Anche nel futuro miriamo al rinnovamento didattico, puntando su figure professionali più vicine ai bisogni delle imprese e, in generale, del mercato del lavoro, incentivando anche scambi internazionali e progetti interdisciplinari con altri Atenei, insomma il Politecnico di Milano è un vero e proprio investimento per i nostri studenti”.
 
Secondo Resta però, il Politecnico può e deve essere ancora più ambizioso: “Vogliamo puntare su corsi di dottorato che siano più attrattivi per il settore produttivo, per i bisogni dell’impresa e per farlo sono necessarie misure forti di investimento sul numero di posti e di defiscalizzazione delle assunzioni. Dobbiamo continuare a investire nei laboratori e nei campus come quello ideato da Renzo Piano. E’ necessario unire le nostre forze, promuovere partnership con istituzioni e imprese, affinché le grandi trasformazioni urbane, i piani industriali e i programmi di innovazione pubblici e privati diventino loro stessi laboratori condivisi: veri e propri cantieri aperti all’innovazione. Penso alle opportunità offerte dalla tecnologia 5G, alla realizzazione di un distretto per le applicazioni delle tecnologie di industria 4.0, al recupero delle periferie e al servizio che stiamo svolgendo con il Duomo di Milano al servizio della conservazione del nostro patrimonio artistico”.
 
“Il Politecnico di Milano – ha detto il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli – è un’istituzione di grande pregio che tanto ha dato e tanto continuerà a dare al Paese, del quale è un’eccellenza come dimostrano tutti i ranking internazionali. Trovo che il segnale lanciato dal Politecnico di voler mettere in atto un sistema per favorire l’iscrizione di un numero maggiore di donne alle discipline tecniche sia veramente significativo nella direzione di una parità di genere che è sempre più necessaria”.
 
“Il Politecnico – ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni – è un’eccellenza, un punto di riferimento in tanti settori, uno su tutti l’innovazione. La qualità della ricerca, riconosciuta da tutti i principali ranking internazionali, il solido collegamento con il mondo delle imprese, la spinta all’internazionalizzazione, la capacità di attrarre cervelli da tutti il mondo, l’avanguardia nel valorizzare talenti e idee e nel formare un’intera classe dirigente nel campo dell’ingegneria, dell’architettura, del design: sono tutti meriti grazie ai quali l’Ateneo si è guadagnato un ruolo da protagonista nella vita del nostro Paese”.