In questi sessant’anni, dopo l’approvazione dei Codici del 1942, sono state effettuate molte riforme. Ma in nessuna di esse si è inserita la sufficiente dose di organizzazione, mediante l’apposizione di paletti, in modo da mantenere il percorso entro tempi tassativi. Lo stesso macroscopico difetto dei processi giudiziari, amministrativi e tributari si riscontra in tutti i servizi pubblici, i quali prescindono dall’organizzazione e quindi dall’efficienza e dall’efficacia.
La legge di Gresham prevede che La moneta cattiva scaccia quella buona. Cioè il malaffare prevale sul comportamento positivo, se le regole non sono chiare, nitide e prevedano tempi non differibili.
Proprio perché vi è una prevalenza del negativo sul positivo che il ritardo nell’ottenere risultati si riversa anche nelle attività private, quando esse servono quelle pubbliche. Ci riferiamo agli appalti, che raramente vengono conclusi nei tempi previsti. In qualche caso, per ragioni obiettive, pensiamo ad imprevisti; nella maggior parte dei casi, invece, vi è l’interesse speculativo dell’appaltatore a ritardare la consegna perché guadagna di più che a consegnare l’opera alla scadenza.
Il tempo ha anche una valenza etica. Questo è un aspetto che si sottovaluta frequentemente, ma che è, invece, della massima importanza. È difficile non convenire sulla necessità di rispettare i patti; fra essi vi è sicuramente questo fattore. Il rispetto dei patti è essenziale fra persone perbene.
Se non vi è un’etica al fondo di tutte le azioni, nessun contratto è valido, perché ogni interesse può essere sovvertito e sostituito. In altri termini, quando manca il riferimento ai valori morali che devono essere presenti in ogni pattuizione, mancano i presupposti per orientare chi li sottoscrive. Tant’è che si dice: una stretta di mano vale più di un contratto, naturalmente fra persone d’onore. Persone cioè che tengono fede sempre ai propri impegni non solo nell’effettuarli, ma anche nel realizzarli nel tempo previsto.
Non cè da discutere sulle questioni che abbiamo prospettato. C’è solo da possedere la consapevolezza che si può vivere bene o male, secondo il libero arbitrio che ciascuno di noi possiede, senza affidarsi ai santi, alla sorte, agli eventi o ad altri totem. Tutti possono influenzare la nostra vita, ma non devono costituire il nostro alibi per ritardare un impegno.