Ricerca e sviluppo, 450 milioni per i progetti

PALERMO – Quasi mezzo miliardo per agevolare gli interventi in favore dei progetti di R&S di Agenda digitale e Industria sostenibile con le risorse del Fri, il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti di Cassa depositi e prestiti, e del Fcs, il Fondo per la crescita sostenibile del Mise. In dettaglio, sono stati destinati 350 milioni di euro da parte del Fri, per la copertura del finanziamento agevolato, e 100 milioni di euro dal Fcs, per la copertura del contributo alla spesa.
 
A definire la misura è stato il decreto del ministero dello Sviluppo economico del 18 ottobre 2017, pubblicato sulla Guri del 15 dicembre scorso.
 
Rispetto al passato si registra una novità importante, che è sottolineata nella nota del Mise diffusa nei giorni scorsi: “il contributo alla spesa viene elevato al 20% dei costi agevolabili (rispetto al 10% per le grandi imprese e al 15% per le piccole e medie imprese), mentre il finanziamento agevolato viene fissato nella misura compresa tra il 50% e il 60% per le grandi imprese e tra il 50% e il 70% per le piccole e medie imprese (finora era compreso tra il 50% e il 70% per tutte le imprese)”.
Il tasso d’interesse si mantiene al 20% di quello di riferimento, con un minimo dello 0,8%.
 
Le modifiche introdotte si applicheranno alle nuove domande di Agenda digitale e Industria sostenibile che potranno essere presentate a partire da giorno 8 gennaio. Un dettaglio espresso nel decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese di lunedì. Già da martedì è possibile predisporre le domande tramite la piattaforma informatica del soggetto gestore (fondocrescitasostenibile.mcc.it/mise-fcs/).
 
Il riferimento dei progetti di R&S di Agenda digitale e Industria sostenibile è il decreto ministeriale del 15 ottobre 2014 che stabilisce i criteri di riferimento per l’Intervento del Fondo per la crescita sostenibile in favore di grandi progetti di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche e per l’attuazione dell’Agenda digitale italiana. I progetti ammissibili alle agevolazioni “devono prevedere – si legge nella nota – la realizzazione nel territorio italiano di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti o processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali e con adeguate e concrete ricadute sui settori applicativi”.
 
Per quanto riguarda i criteri per la verifica della sussistenza delle condizioni minime di ammissibilità della proposta progettuale sono inserite in un allegato del decreto: know-how tecnologico acquisito negli ultimi due o tre anni (spese in R&S, competenze ed esperienze, qualità delle collaborazioni); solidità economico-finanziaria, da valutare con riferimento agli ultimi due bilanci approvati del soggetto proponente; qualità tecnica del progetto proposto; fattibilità tecnica, organizzativa ed economico-finanziaria del progetto proposto.