Barack Obama ha impostato la sua campagna elettorale sulla Green economy. Dovrà convincere il settore industriale ad effettuare gli opportuni investimenti, per trasformare gli impianti esistenti e istituirne di nuovi, in modo da arrivare entro il 2020 al 25% di energia da fonte rinnovabile.
La Sicilia non può pensare di schiodarsi dal 5,2% del Pil nazionale, per passare all’8%, senza mettere in campo grandi progetti. Progetti basati sulla produzione della bio-energia, sui risparmi energetici, sull’uso industriale dei rifiuti, sull’industria blu (turismo) e sul Piano regionale delle infrastrutture. Se dal 5,2% di Pil togliamo quello riguardante le raffinerie, la vera e propria ricchezza prodotta in Sicilia, o quasi, si dimezza. Questo stato di cose non è più accettabile.
Del Piano regionale vegetale-energetico abbiamo più volte scritto. Abbiamo dato notizia che la Regione ha autorizzato l’impianto di produzione di bio-carburante della Ecoil a Priolo, il quale utilizza la Jatropha, cui prima si accennava. Sarebbe opportuno che anche le altre raffinerie modificassero gli impianti in modo da utilizzare parzialmente materia prima vegetale e non petrolio.
Se sommiamo la manodopera per il Piano vegetale regionale, nel quale potrebbero essere impiegati i 28 mila forestali in un’attività produttiva, a quella occorrente per il Piano delle infrastrutture, all’industria blu e per l’energia (fotovoltaico in prima battuta) troverebbero lavoro qualificato 100 mila siciliani, cui si potrebbero aggiungere quelli da adibire al terziario avanzato e alla distribuzione in franchising.
Un’ultima annotazione riguarda la diatriba tra l’assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, e l’imprenditore Salvatore Moncada. Quest’ultimo, piccato perché non ha ricevuto le autorizzazioni relative all’eolico, ha comunicato che non dragherà il porto di Porto Empedocle, opera prevista per una spesa di 2,5 milioni di euro. Se è così, bene ha fatto l’assessore a negargli l’autorizzazione, perché la Sicilia non ha più bisogno di pale che hanno reso orrido il paesaggio.
Sarebbe opportuno che, in un clima di totale trasparenza, l’assessore dicesse con ulteriore chiarezza le ragioni dello scontro, per ora verbale. In Sicilia, i furbi non si tollerano più e vanno messi all’angolo.